la caserma abbandonata

Montichiari, per la ex Serini svolta all’orizzonte: in arrivo la Scuola di Polizia?

di Eleonora Cusano
La Polgai di Brescia sarebbe interessata a sfruttare una parte del grande complesso alle prese da lungo tempo con il degrado
Una veduta aerea della ex caserma Serini
Una veduta aerea della ex caserma Serini
Una veduta aerea della ex caserma Serini
Una veduta aerea della ex caserma Serini

La prima buona notizia è che un gigante abbandonato e malconcio della pianura potrebbe finalmente rinascere. La seconda è data dal fatto che la nuova vita arriverebbe attraverso un presidio importante per il territorio. Succede a Montichiari, dove si apre un nuovo spiraglio per l’ex caserma Serini, l’imponente struttura militare sempre più degradata già sede dell’ex reggimento di sostegno materiali speciali e a lungo scuola missilistica dell’aeronautica. Dismessa da anni, in predicato più volte di diventare prima una struttura d’accoglienza per i profughi e poi un centro per la collocazione temporanea prima dell’espulsione degli immigrati in clandestinità, la gigantesca struttura potrebbe essere riconvertita in una struttura funzionale al servizio dell’attività formativa della polizia di Stato. In sintesi, la scuola Polgai, ovvero l’accademia di polizia giudiziaria, amministrativa e investigativa, che storicamente opera a Brescia, sarebbe in cerca di un nuovo domicilio idoneo alle proprie funzioni e vorrebbe quindi fare trasloco dal grande edificio che si sviluppa tra via Vittorio Veneto e via Pavoni.

Gli spazi cittadini non sono esattamente ridotti; anzi. Ma evidentemente non bastano, e la scuola sembra interessata ad acquisire una parte della struttura, attualmente di proprietà del Demanio. Un’ipotesi che come detto potrebbe trasformare un problema, quello del degrado galoppante di una vasta area edificata, in una opportunità.

Dalla chiusura nel 2011 al progetto naufragato di un centro accoglienza profughi

La storia della Serini è una Via Crucis di occasioni mancate e anche di grandi sprechi. La struttura chiuse i battenti nel 2011, quando la riorganizzazione dell’apparato militare impose la soppressione di alcune strutture per tagliare i costi. Iniziarono così l’abbandono e appunto il degrado dell’area proseguiti fino al 2016 quando, in una fase segnata da un incremento degli sbarchi, il Governo ne stabilì la riconversione in un centro di accoglienza profughi con una capienza di 190 unità.

La politica locale e una parte dei cittadini però si misero di traverso, e il progetto naufragò proprio scontrandosi con l’opposizione locale. Prima della retromarcia però vennero eseguiti una serie di lavori propedeutici sulla fognatura per un ammontare di un milione di euro. Anche il secondo tentativo di trasformare il complesso in una struttura di accoglienza temporanea si rivelò un fiasco.

Luogo di abbandono e degrado, ora spunta l'ipotesi Polgai

Nel frattempo, con il passare degli anni l’area è stata prima saccheggiata dai ladri e vandali e in parte è diventata anche un rifugio per i senzatetto. Lo scorso dicembre il Comune di Montichiari aveva inserito la caserma nel nuovo Pgt confidando in una svolta, ma la conformazione del presidio militare rende complessa un’unica operazione di riconversione: se la parte a Sud ben si presta al servizio dello scalo aereo grazie ai suoi spazi sconfinati, lo stesso non si può dire dell’area Nord, dove ci sono camerate, uffici e comparti militari abbandonati. Al momento quella della nuova sede della Polgai è poco più di un’ipotesi, ma la speranza è che diventi qualcosa di concreto. •.

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