le testimonianze

La docente bresciana uccisa in Inghilterra: «Così ho trovato Antonella morta sul pavimento»

di Cinzia Reboni
Le vicine di casa della coppia hanno ripercorso in aula gli istanti successivi all’omicidio di Antonella Castelvedere, 52enne docente universitaria di Bagnolo Mella, massacrata a coltellate dal marito
Antonelle Castelvedere di Bagnolo Mella uccisa in Inghilterra dal marito
Antonelle Castelvedere di Bagnolo Mella uccisa in Inghilterra dal marito
Antonelle Castelvedere di Bagnolo Mella uccisa in Inghilterra dal marito
Antonelle Castelvedere di Bagnolo Mella uccisa in Inghilterra dal marito

Le testimonianze di due vicine di casa della coppia hanno monopolizzato ieri, 4 ottobre, la seconda udienza del processo contro Ertan Ersoy, l’insegnante anglo-turco che il primo giugno del 2022 ha massacrato a coltellate la moglie Antonella Castelvedere, 52enne docente universitaria di Bagnolo che si era trasferita in Inghilterra da anni. In aula hanno deposto due residenti di Wickham road, a Colchester.

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La ricostruzione della tragica mattina

Tanja Monro ha ricostruito quella tragica mattina del primo giugno. «Stavo guardando la televisione quando ho sentito forti grida provenire dalla casa vicina - ha raccontato ai giudici della Chelmsford Crown Court -. Uscita in strada ho visto un uomo che stava correndo e, indicando l’abitazione di Antonella, diceva che era successo qualcosa di grave. Ho visto Ertan Ersoy che sanguinava a causa di due ferite all’altezza dello stomaco. Si trovava vicino alla porta della cucina e mi ha detto: “penso di aver ucciso mia moglie”». Tanja Munro ha continuato la sua deposizione raccontando che, dopo aver aiutato Ersoy a tamponare le ferite, era andata in cucina per vedere se qualcun altro fosse rimasto ferito, mentre un secondo vicino era rimasto accanto al marito della vittima. «La porta della cucina era parzialmente aperta - ha spiegato - e c’era Antonella sdraiata sul pavimento. Non si muoveva. Una volta tornata in soggiorno Ersoy mi ha chiesto: “e mia moglie?” A quel punto ho semplicemente scosso la testa e non abbiamo detto altro».

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La seconda testimonianza

Nel corso del processo è stata ascoltata anche la testimonianza di un’altra vicina, Victoria Shaw, che ha confermato come i rapporti tra marito e moglie fossero molto tesi. «Avevo sentito qualche tempo prima del delitto che Antonella diceva ad Ersoy che avrebbe dovuto “farsi aiutare”». Forse per gli scatti di rabbia scatenati dalla sua insensata gelosia. Un’altra volta lei era rimasta chiusa fuori di casa: urlava e bussava alla porta chiedendo di farla entrare. Durante una discussione era stato invece Ersoy a gridarle “se non ti calmi chiamo la polizia”».

Il procedimento

Il processo è stato aggiornato. Nella prossima udienza la parola passerà alla difesa dell’imputato. Nella requisitoria di apertura del dibattimento Ersoy ha rifiutato il rito abbreviato. Il pubblico ministero Christopher Paxton ha affermato che "l'imputato ha ucciso la moglie in un raptus di gelosia, ed è per questo che va giudicato per omicidio volontario".

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