LE MOTIVAZIONI

"Accuse calunniose e infamanti" ecco perché è stato assolto il dottor Carlo Mosca

Depositate le motivazioni della sentenza che a luglio ha chiuso il processo di primo grado contro l'ex primario del Pronto soccorso di Montichiari. I due infermieri che l'accusarono ora rischiano guai giudiziari
Il dottor Carlo Mosca dopo l'assoluzione
Il dottor Carlo Mosca dopo l'assoluzione
Il dottor Carlo Mosca dopo l'assoluzione
Il dottor Carlo Mosca dopo l'assoluzione

«Tesi, supposizioni e sospetti hanno costituito la linfa vitale che ha cristallizzato un’accusa calunniosa di omicidio, tanto più infamante in quanto rivolta a un medico, ossia a una persona avente vocazione salvifica e non certamente esiziale. Di enormi proporzioni è stata soprattutto l’afflizione arrecata all’imputato, che ha patito un’ingiusta e prolungata limitazione della libertà personale e rischiato di subire una condanna all’ergastolo, con gravissime ripercussioni sul piano sia umano che professionale, cui il verdetto assolutorio può porre solo parziale rimedio».

Questo uno dei passaggi "forti" delle motivazioni della sentenza con cui la Corte d'assise di Brescia ha assolto dall'accusa di omicidio volontario il medico Carlo Mosca, l'ex primario del pronto soccorso dell'ospedale di Montichiari finito a processo per la morte di tre pazienti Covid deceduti a marzo 2020 nel corso della prima ondata della pandemia.

L'origine delle accuse

A fare partire le indagini a carico del medico furono due infermieri, Michele Rigo e Massimo Bonettini, per cui la Corte d'assise ha disposto trasmissione degli atti in procura per calunnia.

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