La protesta

Bacanàl a Desenzano, l’Anpi annulla tutte le cerimonie

di Flavio Marcolini
Criticata pesantemente la decisione del Comune di accogliere l'evento di carnevale nel Giorno della Memoria per le vittime dell'Olocausto

L’Anpi di Desenzano annulla le iniziative per il Giorno della Memoria, «rammaricata per l’assenso dell’amministrazione ad accogliere in città il Gran Bacanàl del Gnoco nel pomeriggio in cui è prevista la cerimonia - come spiega la presidente Miryam Fattori - Non faremo alcuna iniziativa il 27 affinché non si fraintenda il significato di questa giornata commemorativa ritenendo erroneamente che sia una delle tante iniziative che possano coesistere all'interno della programmazione turistica comunale». «Solo un fiore sarà posato alle 10 sulle due pietre d’inciampo in memoria di Hulda e Dorothea, deportate da Desenzano ad Auschwitz nel 1944» annuncia.

«Siamo stupiti della mancanza di rispetto dimostrata dal Comune. Il Bacanàl vedrà la presenza di circa 1600 musicisti in costume: per evidenziare il carattere irrispettoso dell'iniziativa, ricordo che Desenzano durante il periodo della Repubblica di Salò ospitò il Ministero della Razza, che contribuì alla deportazione degli ebrei italiani, e che il lascito morale della storia alla nostra città renderebbe necessario che i rappresentanti del Comune fossero sempre in prima fila per testimoniare il valore della dignità umana». «Profonda vergogna e imbarazzo» esprime anche lo scrittore Francesco Permunian «per l’improvvida iniziativa di commemorare il 27 gennaio le vittime dell’Olocausto nello stesso giorno del Gran Bacanal del Gnoco. Mi stanno scrivendo da diverse parti d’Italia per chiedermi conferma di un simile insulto alla memoria dell’Olocausto. In Comune non si rendono conto – o fingono di non rendersi conto – di questa scelta nefasta. O forse se ne rendono ben conto, essendo il loro scopo quello di equiparare la celebrazione dell’Olocausto a una banale carnevalata ad uso e consumo dei turisti». Stigmatizzano la scelta del Comune anche l’ex provveditore agli studi Mario Maviglia – «la cura della memoria è un antidoto contro l’indifferenza e l’oblio di fatti drammatici della storia recente» - e il presidente Anpi provinciale Lucio Pedroni, che parla di «iniziativa fuori contesto poiché le istituzioni sono tenute a onorare rispettando ciò che si deve commemorare».

 

Suggerimenti