I dati definitivi dell’anno della cultura

Brescia 2023 capitale del turismo: oltre 6,5 milioni di visitatori

di Eugenio Barboglio
Uno su sei si è fermato a dormire. In aumento gli stranieri rispetto agli anni passati: +17%
Il logo In piazza della Vittoria dove si è tenuta una delle cerimonie di inaugurazione
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 Che l’anno della cultura fosse stato un successo per Brescia e Bergamo era già evidente quando i comuni resero noti i dati aggregati. Che però erano monchi dell’ultimo mese: dicembre. Ed erano appunto aggregati, ossia non si sapeva ancora quanti turisti avessero scelto Brescia specificamente. Ora si sa. Le presenze in città - e per presenze si intende sia chi si è fermato poche ore sia chi ha pernottato - sono state 6.552.779. Un sensibile incremento rispetto al 2022: 4.422.033. Un incremento del 48% molto superiore a quello delle città capitali prima di Bergamo e Brescia: mai sopra il 20%. Una cosa però va puntualizzata: della torta la fetta di gran lunga più grande è quella dei turisti mordi e fuggi. Quelli arrivati la mattina e ripartiti la sera. I pernottamenti invece sono un altro discorso. Lo si evince dal gettito dell’imposta di soggiorno, pari a 1.135.141 euro (+39% sul 2022). Cifra che corrisponde a 756mila pernottamenti.

Sintetizzando: dei turisti passati da Brescia nel 2023, uno su sei si è fermato a dormire in una struttura ricettiva che richiede il pagamento dell’imposta (cioè non abusiva). Lo conferma un altro dato: le camere vendute dagli alberghi della città, che sono state l’11% in più del 2022. E ancora: dei sei e passa milioni di visitatori 4.374.966 sono stati catalizzati dal centro storico.

Non solo italiani

Se è vero che il turismo bresciano resta prevalentemente domestico, nell’anno della cultura è stata significativa la quota di stranieri: 17% (un dato superiore lo ha registrato Bergamo, che gode dell’aeroporto e di pernottamenti che spesso sono legati al solo uso dello scalo). A Brescia gli stranieri sono arrivati soprattutto a primavera. Per dire, a marzo in centro ne sono transitati 77mila e pochi meno, 74mila ad aprile e maggio. Non ne erano mai venuti così tanti, comunque: la crescita rispetto all’anno precedente ha sfiorato, per esempio ad ottobre, il 35%.

Le nazionalità? Le solite, con in vetta i tedeschi, poi i francesi, gli spagnoli e i britannici. Gli americani? il 3,5%. I turisti hanno fatto bene al commercio. Ai bar e ristoranti, soprattutto. Le transazioni con carta di credito parlano di un gennaio a +34,7% di incassi, dato che poi è andato calando dall’estate in poi attestandosi attorno al +15, 16%. Tra il 10 e il 20% la crescita per i negozi di abbigliamento e anche in generale per le vendite al dettaglio. Questi dati sono stati illustrati ieri in Loggia in un convegno, dove la parola d’ordine è stata «confermarsi nei prossimi anni». L’immagine di città d’arte c’è ormai, Visit Brescia - l’hanno detto tutti - sta facendo un ottimo lavoro di marketing. L’asset per il futuro? «Il teatro romano».

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