Viaggio nella città / 26

Brescia Antica, un cuore pulsante pronto per le nuove sfide

di Giulio Rezzola
Qui emergono le diverse anime della città tra residenti, turisti, negozi, finanza, studi professionali, studenti e vita notturna.
Brescia Antica. La grande spinta per il quartiere è arrivata con Capitale della cultura
Brescia Antica. La grande spinta per il quartiere è arrivata con Capitale della cultura
Brescia Antica. La grande spinta per il quartiere è arrivata con Capitale della cultura
Brescia Antica. La grande spinta per il quartiere è arrivata con Capitale della cultura

Già nel nome c’è tutto il senso di ciò che rappresenta: Brescia Antica. Qui emergono le diverse anime della città tra residenti, turisti, negozi, finanza, studi professionali, studenti di qualsiasi età, vita notturna.

Zona in cambiamento

È il cuore pulsante dell’arte, della cultura, della nostra storia. Un mix difficile da far convivere ma che alla fine si compensa e ne fa il luogo d’attrazione per eccellenza. Una zona che ha subito notevoli cambiamenti anche sotto l’aspetto urbanistico con la pedonalizzazione di piazza Arnaldo, la nuova pavimentazione di via Musei, la riqualificazione di via X Giornate, per esempio.

«La grande spinta è arrivata dall’anno della Capitale della Cultura, che qui ha concentrato la maggior parte degli eventi – dice la presidente del Consiglio, Rossella Cordua –. Abbiamo ospitato volentieri questa massa di persone che passeggiava tra le nostre strade, l’abbiamo aiutata ad orientarsi. Ora quasi non ci stupiamo più di vedere gente tra i nostri vicoli ma quello che manca è una segnaletica adeguata. Magari un info-point».

Il problema dei parcheggi 

La criticità vera però resta la carenza di parcheggi per residenti. E’ un discorso «delicato», ammette Cordua, che potrebbe essere compensato dall’abbonamento agevolato all’Arnaldo Park ma il venerdì sera e il sabato sera l’accesso e il posto (non riservato) sono una partita persa. Così come la trasformazione di stalli con strisce blu in aree gialle (mai ottenuta). 

Altro aspetto negativo è la mancanza di controlli nelle «zona-30», percorse immancabilmente a velocità sostenuta in vie (strette), che hanno marciapiedi a raso nemmeno tanto larghi (via Trieste, via Cattaneo), dove ci sono scuole ed esercizi commerciali. Per il resto «è un quartiere che è migliorato molto, è più aperto, ci sono nuove attività, è molto ambito, che deve però affrontare sfide importanti come il passaggio del tram e il completamento dell’area archeologica con il recupero del teatro romano, sul quale sarebbe bello poter fare una progettazione partecipata», sottolinea la presidente.

Un quartiere nel quale i servizi sociali sono ben radicati, basti pensare a Fondazione Casa Industria e al Parco dell’Acqua dove è presente anche il Punto di comunità, e che in futuro necessita di un intervento deciso sull’illuminazione dei giardini di corso Magenta, a tutela di chi lo frequenta, dopo aver ottenuto la potatura di alberi e siepi per consentire una visuale più ampia; riattrezzare, nel contempo, la minuscola area giochi per i bambini; riqualificare il passaggio pedonale sulla sinistra dell’ingresso all’Arnaldo Park per raggiungere in sicurezza la salita al Castello. 

Più controlli su rifiuti abbandonati e parcheggio selvaggio

Il «problema» movida è l’aspetto più controverso del quartiere Brescia Antica, un disagio che si ripresenterà con la bella stagione. Parcheggi selvaggi, musica ad alto volume, schiamazzi, sporcizia sono gli elementi che caratterizzano il fine settimana di un numero impressionante di giovani che si radunano principalmente in piazzale Arnaldo, in corso Magenta e in piazza Tebaldo Brusato per poi spandersi verso il centro città.

Una situazione di difficile gestione da parte dei residenti che però puntano il dito su alcuni aspetti più critici di altri, principalmente la «non gestione» del fenomeno soprattutto da parte dei gestori dei locali. L’aspetto più problematico riscontrato dai residenti anche negli innumerevoli incontri organizzati dal Consiglio di quartiere è quello legato ai rifiuti. Soprattutto il sabato mattina e la domenica mattina, pur con il lavoro encomiabile degli operatori ecologici del Comune.

Anche in Piazza Tebaldo Brusato il «nodo movida»
Anche in Piazza Tebaldo Brusato il «nodo movida»

Gli odori sono nauseabondi, i bicchieri abbandonati su aiuole, davanzali e ingressi di case e negozi non si contano, residui di ogni genere si ritrovano in fioriere e sotto le auto parcheggiate. Il peggio, da vicolo dell’Ortaglia a Largo Torrelunga e anche in piazza Tebaldo Brusato, è passare accanto ai cassonetti diventati nella notte latrine comuni e discariche di avanzi di cibi altamente deteriorabili (non stiamo parlando di umido prodotto in casa) provenienti, pare, anche da locali che si trovano da tutt’altra parte. Per non parlare dei sacchetti (grandi o piccoli che siano) lasciati invariabilmente fuori, per terra.

A parte ipotetiche telecamere di sorveglianza (a cui per altro sembra si stia pensando), non si potrebbe tentare un accordo tra chi raccoglie e chi produce? Il parcheggio senza regole, nonostante la presenza della polizia locale, è invece una consuetudine, con un incessante via vai di auto che si spostano il tempo necessario a ritornare nello stesso posto.

Impossibile per i residenti trovare uno spazio libero sotto casa se si rientra «nelle ore di punta». In fatto di sicurezza, «con la presenza di pattuglie dei Carabinieri, in piazza Tebaldo Brusato nel tempo la situazione si è normalizzata», ricorda la presidente Cordua, ma si trattava di bande di ragazzini che andavano ben oltre il bere troppo. Certo, non si può pensare di avere costantemente Forze dell’ordine a presidiare ogni luogo della zona ma anche la sosta selvaggia in corso Magenta, dove spesso si fatica a passare, potrebbe essere maggiormente controllata. 

 

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