il caso

Brescia, nel laghetto del Villaggio Badia decine di pesci morti

di Redazione cronaca
Non sono ancora chiare le cause della moria: possibile che siano state esche non più utilizzate oppure che siano stati avvelenati
Moria di pesci alla Badia

Lo “spettacolo“ era quello che non si vorrebbe mai vedere: le pance bianche dei pesci rivolte verso l’alto, segno definitivo di una resa irreversibile. Quello che si poteva notare oggi, 4 maggio, nella zona del quartiere Badia, poco lontano dal Santellone, è sintetizzabile in tutto ciò.

Una moria (forse) inspiegabile

Alghe punteggiate di quel bianco che costringe a cercare le cause di una simile morte. Potrebbe essersi trattato di carenza d’ossigeno, ma la stagione non è ancora così calda, o di sostanze immesse nell’acqua. I pesci morti sono tendenzialmente ciprinidi e non richiedono grosse quantità di ossigeno. Ma c’è anche un’altra possibilità. Quella che i pesci in questione potessero essere destinati ad un utilizzo come esche per la cattura di altri di dimensioni molto più grandi.

L’ “avanzo“ della pesca potrebbe essere finito quindi tra le alghe quando era già agonizzante. In alcuni casi i pesci sembrano presentare delle lesioni da morsi ad ulteriore conferma dell’utilizzo per la pesca, con qualche “gigante“ di laghi o fiume che ne ha staccato solo una parte. Adesso, evidentemente verranno svolti accertamenti per arrivare all’origine di uno “spettacolo“ non richiesto come sempre è una moria di pesci, a prescindere dalle ragioni che l’hanno causata.

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