L'EVENTO

Verso l'adunata: gli alpini bresciani già all'opera a Vicenza

di Karl Zilliken
Una quindicina di penne nere della Monte Suello al lavoro per montare tavoli, cucina e capannone
Una delle prime pattuglie alpine dal Garda bresciano
Una delle prime pattuglie alpine dal Garda bresciano
Una delle prime pattuglie alpine dal Garda bresciano
Una delle prime pattuglie alpine dal Garda bresciano

Picchetti, strisce bianche e rosse, tendoni, camper e furgoncini stracolmi di vettovaglie e rifornimenti. Viste le recenti piogge, seguite da questi giorni di caldo, si potrebbe dire che stiano spuntando come funghi. Ma, con il countdown che poterà la città di Vicenza alla 95esima edizione dell’adunata nazionale agli sgoccioli, inizia a essere normale vedere flotte di penne nere indaffarate nella preparazione di campi, cucine e attendamenti.

Lavori in corso verso l'adunata

Oltre all'area della fiera ieri (domenica 5 maggio) c’era un gran movimento nella zona di viale Trento, soprattutto tra l’ex istituto Baronio e il giardino del complesso dei Saveriani. Nell’ex istituto scolastico che sta vivendo un presente incerto segnato dalle occupazioni abusive in vista di un futuro che potrebbe cambiargli volto, a un primo importante maquillage ci hanno pensato le penne nere: nel giardino che, come spiegano anche i residenti, sembrava un giungla, l’erba è stata tagliata. I rami più pericolosi delle piante sono stati sistemati, così come gli alberi morti, che sono stati sradicati. Ora restano distese d’erba perfettamente tagliata intervallate da boschetti. E poi, una selva di picchetti e nastro bianco-rosso che delimiterà i futuri attendamenti. La prospettiva è che siano moltissimi, anche se per il momento non c’è traccia di alpini. Negli stabili, che sono stati bonificati, c’è una squadra della protezione civile alpina di Trento che è impegnata a preparare e sistemare i locali che fungeranno da cucina, portando tutti i cavi necessari agli allacciamenti. Intanto, lì come anche al foro boario di Vicenza est e in fiera, sono stati piazzati i bagni chimici.

Da oggi, gli alpini che hanno sistemato l’area, torneranno al lavoro per ultimare l’opera e, poi, lasciare spazio alla festa. Accanto, nel grazioso giardino dei missionari Saveriani, c’è fermento. E non perché la domenica ci sono celebrazioni in corso o, almeno, non solo: anche qui, in un prato fiorito sui cui un cartello ricorda che i bambini possono salire solo se accompagnati dai genitori, sono spuntati i picchetti con nastro che delimiteranno aree di pernottamento. Sullo stesso prato, un vasto tendone degli alpini di Malo, dimostra che anche i gruppi vicentini non vorranno perdersi nemmeno un minuto dell’adunata.

 

Gli alpini bresciani già arrivati a Vicenza

Passando sul ponticello che porta all’altro cortile, il fermento aumenta: una quindicina di alpini e simpatizzanti della sezione “Monte Suello” di Salò è arrivata da poco più di un’ora dalla sponda bresciana del Garda e, in particolare, da Polpenazze e Moniga del Garda. Sono affaticati, sudati, indaffarati ma con un grande sorriso sulle labbra. Anche se sono nel bel mezzo del lavoro, quando gli chiediamo di interrompersi un attimo per raccontarci qualcosa di loro e della loro preparazione all’adunata, non solo si fermano, ma trovano anche il tempo di offrirci un pezzetto di torta di mele mentre cercando in tutta fretta i loro cappelli con la penna nera, sparsi tra camper, automobili e van.

«In tutto nei giorni dell’adunata qui saremo in una cinquantina di persone - spiega una delle referenti Simonetta Avigo, che ci porta in un breve tour dell’area di campeggio - Ora ci stiamo preoccupando di montare la cucina e tutti i tavoli. Da questo lato, poi, sistemeremo il capannone dove dormiremo. La nostra rappresentanza va da bambini di 3 o 4 anni fino al più anziano che ha 85 anni. Entro stasera, il grosso del lavoro sarà terminato. In quattro ci fermiamo a dormire qui già oggi (ieri, ndr), mentre gli altri che stanno lavorando con noi torneranno a casa per andare al lavoro e ci raggiungeranno per partecipare ai giorni clou dell’adunata». L’organizzazione capillare di questo gruppo alpino si nota anche osservando tutte le piccole bici appoggiate accanto a un albero. Sono tutte addobbate e saranno i mezzi di locomozione per spostarsi in città durante l’evento. Un evento in cui spostarsi non sarà così agevole.

Segnalata anche la presenza d gruppi alpini in viale Astichello. In effetti, all’interno del centro padel “Smash” ci sono tendoni alpini, panche e tavoli del gruppo Castello di Godego e Castion, ma di penne nere non c’era traccia. A meno che non fossero tutti in campo.

 

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