politica

Groli (Italia Viva): «Convintamente da soli e al centro»

Matteo Renzi con Giambattista Groli, coordinatore provinciale, all’inaugurazione della sede bresciana di Italia Viva

Continuano le scosse di assestamento nel centrosinistra. Una questione che non tocca minimamente Italia Viva, determinata nel proseguire senza esitazioni il suo cammino centrista e solitario. Il coordinatore provinciale Gianbattista Groli, oggi sarà a Roma per incontrare Renzi e per stabilire gli ultimi dettagli della strategia (anche il tema delle candidature è in fase di definizione). Sullo scenario politico, alquanto frammentato, Italia Viva sembra tra i pochi con le idee chiare. «La nostra posizione centrista è netta. Il nostro essere solitari, invece è dettato principalmente dalla scelta di Azione. Pensavamo che l’alleanza con Calenda fosse il naturale approdo: abbiamo una storia comune, posizioni politiche molto simili e il sostegno al governo Draghi. Quindi non abbiamo compreso il suo accordo con la sinistra. Evidentemente aver incamerato dirigenti di Forza Italia ha reso necessario garantire più seggi. Adesso quando penso ad Azione, mi viene in mente una battuta». A

vanti, me la dica... «Sono quelli che fanno la volontà di Draghi, che Draghi lo voglia o no. Sono talmente draghiani da allearsi persino con chi non ha mai votato una volta la fiducia». Con Calenda il centro sarebbe stato più forte. Un’occasione persa per il Terzo Polo? «Insieme a lui, lo schieramento centrista avrebbe superato il 10%. Si sarebbe eroso anche il consenso della destra che ha mandato a casa Draghi. Tanti elettori delusi da FI guardano a Italia Viva. Non si tratta di un luogo astratto ma di un campo che rappresenta i ceti produttivi del Paese».

La Gelmini in un’intervista a Bresciaoggi ha motivato la sua adesione ad Azione dicendo che è l’unica lista a mettere al centro l’agenda Draghi? «Voglio bene e stimo molto Mariastella Gelmini ma credo che non sia corretto quello che dice. Italia Viva è la lista per eccellenza che ha sostenuto ed è sempre rimasta fedele a Draghi, poi non si allea con partiti che lo hanno mandato a casa. A differenza di Azione che è schierato con chi si oppone ai rigassificatori e inoltre si ritrova alleato di Sinistra Italiana che non ha mai votato la fiducia». Non che il Pd abbia insistito molto per volervi con sé... «Da parte del Pd, si percepisce una evidente ostilità nei nostri confronti. Siamo gli unici a cui non è mai stata prospettata l’ipotesi di alleanza. Mai come la vicenda degli ultimi giorni ha colto la cruda realtà: tanti veti incrociati dai quali stiamo volentieri distanti». Veti incrociati e alleanze instabili. Qualche effetto potrà ripercuotersi sulle elezioni locali del 2023 a Brescia? «Non penso.

Nel prossimo anno accadranno molte cose. Poi il tema delle amministrative è lontano dalle dinamiche nazionali. A Brescia, per adesso siamo con convinzione da soli. Dovremo valutare i programmi, la visione della città e le persone candidate. Per ora è tutto congelato, siamo al lavoro per ottenere un bel risultato alle politiche». Insomma, adesso per Italia Viva chi è l’avversario? «La battaglia è contro una Destra pericolosa, trainata dalla Meloni. Il nostro obiettivo è ottenere il consenso necessario per entrare in parlamento e incidere sulla formazione del prossimo governo. Noi vogliamo proseguire con Draghi premier».•.

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