CORTE D'ASSISE

I consulenti dell’accusa non hanno dubbi: «Sana strangolata con un foulard»

di Mario Pari
Decisiva nella ricostruzione della lussazione dell'osso ioide che può avvenire solamente per compressione
Sana Cheema, 25 anni, ha trovato la morte in Pakistan
Sana Cheema, 25 anni, ha trovato la morte in Pakistan
Sana Cheema, 25 anni, ha trovato la morte in Pakistan
Sana Cheema, 25 anni, ha trovato la morte in Pakistan

Prima l’eccezione delle difese, sulla nullità del processo, rigettata dalla corte d’assise in quanto tardiva. Due avvocati, peraltro, subentrati solo recentemente in quello che è uno dei più importanti processi che si stanno celebrando a Brescia. Il delitto La vittima è Sana Cheema e accusati dell’omicidio sono il padre e il fratello, attualmente non in Italia e probabilmente in Pakistan. Nella seconda parte poi l’udienza di ieri è stata dedicata ai consulenti dell’accusa che non hanno avuti dubbi: «Sana è stata uccisa, è stata strangolata con un foulard, presa da dietro. Con il foulard che forse era avvolto attorno all’avambraccio».

Per arrivare a questa conclusione i due consulenti dell’accusa hanno ripercorso le tappe delle indagini svolte in Pakistan a partire dall’esumazione del cadavere della giovane di nazionalità italiana.

Un’esumazione durante la quale sono stati praticati numerosi prelievi e quello che, secondo i consulenti dell’accusa, è al collo. «Un prelievo completo delle strutture del collo» è stato spiegato in aula, davanti alla corte d’assise presieduta da Roberto Spanò, al pg Guido Rispoli e al pm Claudia Passalacqua. La concentrazione, quindi in quei giorni del 2018, si accentra sul collo, anche perché si prende in considerazione l’ipotesi di un omicidio. Gli accertamenti non sono facili: il cadavere è in decomposizione. Ma la dottoressa che si sta occupando dei prelievi dal cadavere riesce a recuperare un frammento di corno ioide, quello destro. E dagli accertamenti successivi emerge che si sarebbe trattato di una lussazione. In merito i consulenti hanno spiegato che una lussazione o una frattura dello ioide «sono dovute a compressioni, non possono avvenire naturalmente. La frattura dell’osso ioide è associata allo strangolamento».

Che potrebbe essere stato usato «un mezzo morbido», ma anche un «mezzo morbido avvolto attorno all’avambraccio» e nella ricostruzione «la stella polare è la ricostruzione dell’osso ioide». I legali del padre e del fratello di Sana hanno chiesto per quale ragione si fosse sicuri che quello era il corpo di Sana. «Aveva - è stato risposto loro - un tatuaggio e nessun familiare si è opposto al riconoscimento». Sulla possibilità di una «lussazione post mortem» i consulenti hanno riferito che non ne esiste una in letteratura. Il processo è ora aggiornato al 17 aprile, in vista del probabile viaggio della corte in Pakistan.

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