LA SENTENZA

La Cassazione assolve Cassarà: «Niente atti osceni»

di Roberto Timpini
Il campione bresciano contento: «Caso chiuso senza più appello»
Il fiorettista Andrea Cassarà
Il fiorettista Andrea Cassarà
Il fiorettista Andrea Cassarà
Il fiorettista Andrea Cassarà

La Cassazione ha dichiarato Andrea Cassarà innocente dall'accusa di atti osceni. Otto anni fa il fattaccio che, secondo il terzo e ultimo grado di giudizio, non c'è stato: «Ci sono voluti otto anni – ricorda il campione bresciano che, fra gli altri trofei, ha conquistato 5 coppe del mondo, tre medaglie olimpiche e un titolo mondiale – per decidere che non avevo fatto niente». Un maledetto pomeriggio in centro a Cremona: «Ero uscito dall'autostrada – racconta Cassarà – di ritorno dal ritiro con la Nazionale di fioretto. A Cremona lavora mia sorella e quel pomeriggio ero d'accordo con mia madre che saremmo tornati insieme a Brescia. A un certo punto ho effettuato una manovra ed è scoppiato subito un diverbio con una signora in bicicletta. Una cosa spiacevole come capita spesso sulle nostre strade. Ma non ci ho dato peso. Dopo qualche giorno però sono stato informato che la signora mi aveva denunciato che mi ero calato i calzoni, mentre stavo in macchina».
L'INIZIO DI UN LUNGO iter giuridico. Niente di insolito visti i tempi della giustizia italiana, due gradi di giudizio sfavorevoli fino alcuni giorni fa quando la Cassazione ha cancellato le prime due sentenze. Caso chiuso: «Chiuso per la giustizia e chiuso per quanto mi riguarda – conferma Cassarà -. Ma una sentenza non riuscirà mai a cancellare otto anni che non sono stati terribili perché non avevo fatto niente di male e rischiavo davvero poco, ma non ce l'ho mai fatta a non pensarci. Non so se questo mi ha condizionato. Forse no,visto che in questo periodo ho vinto parecchio, ma non sono mai riuscito ad avere la testa completamente sgombra. E dire che sarebbe bastato poco magari fare accertamenti un po' più accurati e non aspettare per una sentenza definitiva tempi così biblici per evitare che il mio nome fosse infangato. Un danno all'immagine tanto più grave visto che sono un carabiniere».
Il passo successivo potrebbe essere la richiesta di risarcimento e una controquerela contro chi lo aveva denunciato: «Non ci sarà – annuncia Cassarà – alcuna richiesta di risarcimento. A me va bene così. E poi, anche se ne avessi l'intenzione, dovrei aspettare altri dieci anni, per ottenere un risarcimento magari di 2000 euro. E non ci sarà nessuna controdenuncia per diffamazione. La signora in questione ha ottenuto diecimila euro di risarcimento per un torto che non ha subito. Se li tenga visto che è questo a cui mirava».
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