trasporto pubblico

La contesa assessorato-Brescia Mobilità tiene il progetto del tram in anticamera

di Eugenio Barboglio
Il bando per gli appalti dal Consiglio del 24 maggio slitta al 24 giugno. In extremis altrimenti dovranno essere rivisti tutti i costi

Non c’è il progetto del tram. Dove è finito? È in standby. Congelato per un altro mese. Era annunciato al Consiglio comunale del 24 maggio. Invece, sorprendentemente, è stato tolto dall’ordine del giorno. Il progetto definitivo più il bando dell’Esecutivo e dell’appalto dei lavori. Andranno entrambi il 24 giugno, ultimo Consiglio utile. Sì, utile. Oltre non si può andare.

Il 30 giugno è la deadline. Altrimenti bisognerà rifare il bando, tenendo conto dei nuovi prezzi di mercato. Insomma, i tempi si allungherebbero ulteriormente e pure i costi da sottoporre alla gara internazionale di progettazione integrata. Brescia Mobilità si dovrebbe rimettere al lavoro per riprezzare tutto. Già il protrarsi della fase autorizzativa e di osservazioni e controdeduzioni aveva spinto in avanti la pratica del tram da consegnare al voto dell’aula. Tant’è che l’entrata in servizio era stata portata dall’autunno-inverno del 2029 all’aprile del 2030.

La deadline

Ma non votare entro il 30 è impensabile. E non accadrà, anche se accadrà in extremis. E non in quel clima di sintonia/serenità che ci si aspettava. Anche perché la documentazione Brescia Mobilità l’ha consegnata con l’obiettivo di fine marzo 2025 per sottoscrivere il contratto. È la politica che manca all’appello? E perché? Perché non si vota in aula a maggio come previsto? Pare che questa esitazione proprio sull’ultimo metro sia il frutto di una sorta di conflitto tra «poteri».

Da una parte c’è l’assessorato guidato da Federico Manzoni che rimprovera la società di avere consegnato troppo tardi il progetto, non dando agli uffici il tempo che gli uffici ritengono necessario per ricontrollare tutto. Dall’altra c’è una società che probabilmente, da soggetto tecnico, pensa che formalmente un ricontrollo ci stia, ma non nei termini certosini e lunghi che intende l’assessorato. Tali da finire sotto data. Il tram è una partita come si sa centrale dei prossimi anni di amministrazione.

La sindaca ha messo in primo piano l’approvazione del Consiglio comunale entro la fine di giugno, a prescindere dal mese in più e mese in meno o dalle diverse visioni di assessore e controllata. E su questa base ha esercitato un ruolo di mediazione.

L’ultimo miglio

Cosa succederà nei prossimi giorni? Pare di capire che Brescia Mobilità sia pronta per pubblicare il bando e che lo farà. Per poi attendere il passaggio confermativo in Consiglio comunale. Passaggio che avverrà, come detto, l’ultimo lunedì di giugno. Senza alternative. E dopo che gli uffici dell’assessore Manzoni si saranno riguardati tutto per bene. L’ultimo passaggio superato dal tram è stato quello degli espropri.

Pure questo con qualche incomprensione in Loggia e l’effetto indesiderato di tensioni. La linea T2, che dalla Fiera arriverà alla Pendolina, è stata modificata portando le fermate da 21 a 22. L’Oltremella è l’area in cui si è concentrata la maggior parte delle modifiche. Si è risolto il nodo della rotonda di via Montiglio, il più delicato, dando una forma più lineare al tracciato e riducendo le aree da espropriare. Mancava solo il voto del Consiglio comunale. Arriverà, ma meglio accomodarsi, c’è ancora un po’ di attesa da fare.

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