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Lunedì di disagi, proclamato sciopero di 24 ore dei trasporti: nel Bresciano adesione del 70%

di Redazione web
Il servizio di trasporto autobus di Brescia e Desenzano del Garda è interessato da alcune modifiche

Sciopero nazionale di 24 ore, lunedì 6 maggio 2024, proclamato dai sindacati di base Usb, Cobas e Cub. La protesta è articolata a livello territoriale ma saranno salvaguardate le fasce di garanzia. Brescia Mobilità annuncia che il servizio di trasporto autobus di Brescia e Desenzano del Garda potrebbe essere interessato da alcune modifiche dalle ore 9 alle 11.30 e dalle ore 14.30 fino a fine servizio.

Potrebbero inoltre verificarsi temporanee variazioni mezz’ora prima e mezz’ora dopo lo sciopero. La metropolitana di Brescia viaggia regolarmente.

I motivi della protesta

La protesta è stata decisa "per rivendicare salario, sicurezza e diritti, temi centrali su cui si basa la piattaforma di rinnovo contrattuale di categoria che Usb ha presentato alle associazioni datoriali. Associazioni datoriali che non hanno ritenuto darci alcun riscontro, quale espressa e palese volontà a non voler in alcun modo affrontare un confronto vero".

Secondo il sindacato sono mancati "reali investimenti per l'implementazione dei servizi, l'efficientamento dei mezzi e la sicurezza sui posti di lavoro, in barba al diritto alla mobilità dei cittadini". 

Adesione del 70%

Secondo i sindacati nel Bresciano l'adesione è del 70%. "Con la massiccia adesione che stiamo riscontrando in tutti i territori, possiamo dire a gran voce che quello di oggi è uno sciopero nazionale sentito e pienamente condiviso da tutti gli autoferrotranvieri. Uno sciopero di 24 ore che come Usb Lavoro Privato abbiamo indetto per rivendicare la nostra piattaforma di rinnovo del CCNL 'Salari, Sicurezza e Diritti'".

"Pretendiamo il vero rilancio dei trasporti pubblici e degli autoferrotranvieri, una categoria che sta vivendo una vera e propria emorragia occupazionale, principale vittima della mattanza delle privatizzazioni selvagge, dei continui ricorsi ad appalti, subappalti e subaffidamenti che alimentano sfruttamento e precarizzazione, di aumenti salariali irrisori in cambio della crescente svendita dei diritti e del susseguirsi di rinnovi contrattuali 'farsa' che di tutto fanno tranne che prevedere il meritato e giusto rilancio per la categoria".

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