Le reazioni

Paolo Crepet: «Ragazze violente? Sono come i maschi. C’è preoccupazione»

di Milena Moneta
Paolo Crepet
Paolo Crepet
Paolo Crepet
Paolo Crepet

Sul caso di violenza minorile di Roè Volciano, e ai cori di incitamento dei coetanei concentrati a riprendere e a trasmettere via social l’aggressione, interviene lo psichiatra e psicoterapeuta Paolo Crepet.

Dobbiamo stupirci di fronte a questi episodi?

«Sa cosa succederà quando quei ragazzini torneranno a casa? Proprio niente, temo. E questo non sarà loro di aiuto, anzi farà sì che tra qualche mese il caso si ripeta. Esclamare “mio Dio, cosa è accaduto?” significa ignorare la realtà».

La violenza, osservando le protagoniste di questo fatto si coniuga ormai anche al femminile?

«Se qualcuno lo scopre oggi vuol dire che vive su Saturno. A quell’età le femmine sono identiche ai maschi. Bisognerebbe essere molto preoccupati, ma la maggioranza alza le spalle, convinta che domani sia un altro giorno».

C’è un disagio giovanile alla fonte?

«Sono comportamenti che nascono dall’agio, non dal disagio, dall’ignavia degli adulti incapaci di tutto, tranne che a rendere la vita facile ai minori, da una dannosa arrendevolezza».

Chiama in causa tutte le agenzie educative…

«La scuola si trincererà dietro la scusa che è successo fuori dall’istituto, qualcuno dirà che i ragazzi non sono tutti così: scuse per scrollarsi di dosso ogni responsabilità o per rivelare la propria impotenza. E la politica quando agisce peggiora la situazione».

A cosa si riferisce?

«In Parlamento vogliono defiscalizzare le donazioni tra genitori e figli, agevolando ancora di più le famiglie a lasciare tutto ai figli che incasseranno e non conosceranno la fatica, il pensiero per crescere, non saranno spinti ad affrontare l’avventura della vita. Se pensiamo che i soldi siano la soluzione non abbiamo capito niente».

I social che ruolo hanno?

«Sono ancora le famiglie da chiamare in causa: non chiederanno al figlio perché non è intervenuto, ma gli diranno «bravo, hai fatto il video che ti renderà famoso per 5 minuti».Tra i ventenni alcuni stanno provando a vivere senza i social. Ma possiamo accontentarci di ciò per mettere a tacere la coscienza? Io mi dissocio». 

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