l'allarme

Agricoltura e siccità: «Riempire i laghi subito: soltanto così la stagione si salverà»

di Claudio Andrizzi
Nella Giornata mondiale dell'acqua le associazioni agricole si fanno sentire. Giacomelli (Coldiretti): «Va riorganizzata la gestione delle risorse» Garbelli (Confagricoltura): «C'è già chi ha irrigato per evitare danni»
Dai livelli del lago d’Idro può dipendere la sopravvivenza delle coltivazioni
Dai livelli del lago d’Idro può dipendere la sopravvivenza delle coltivazioni
Dai livelli del lago d’Idro può dipendere la sopravvivenza delle coltivazioni
Dai livelli del lago d’Idro può dipendere la sopravvivenza delle coltivazioni

L’agricoltura bresciana si affaccia sulla Giornata Mondiale dell’Acqua in uno stato di grande preoccupazione: alla vigilia della stagione delle semine, febbraio si è chiuso praticamente a secco, mentre allo stato attuale marzo è fermo a 5-10 mm di pioggia. Allargando lo sguardo sugli ultimi 24 mesi, il deficit è di circa 800 mm di pioggia rispetto alla media. Tutto questo in un Paese nel quale, come ricorda Coldiretti, quasi 9 litri di pioggia su 10 non vengono raccolti: questo significa che solo l’11% dell’acqua piovana viene virtuosamente trattenuta. Nella distribuzione dell’acqua inoltre le perdite idriche totali, secondo Istat, sono pari al 42%.

Le percentuali di riempimento dei laghi

Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti: basta guardare i grandi laghi lombardi, che hanno ora percentuali di riempimento che vanno dal 22% del lago di Como al 38% del Garda al 44% del Maggiore, mentre all’ormai tristemente famoso Ponte della Becca il livello idrometrico del Po, il grande fiume italiano, è sceso a -3,2 metri come in piena estate. «Non solo – afferma il presidente di Coldiretti Brescia Valter Giacomelli -. Dal confronto con il medesimo periodo dello scorso anno risulta che gli invasi sono ancora più vuoti. Per questo di fronte a questo ormai evidente fenomeno di tropicalizzazione del clima occorre riorganizzare completamente la nostra gestione della risorsa idrica, attrezzandosi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi e renderla quindi disponibile in caso di difficoltà».

Da qui il progetto laghetti elaborato dall’organizzazione agricola con ANBI con l’obbiettivo di realizzare una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento, in equilibrio con l’ambiente: «Gli agricoltori – conclude Giacomelli – sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere un uso razionale dell’acqua tramite lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti. Ma non si può dimenticare che l’acqua è essenziale per mantenere in vita i sistemi agricoli. Senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare».

Oggi, 22 marzo, è la Giornata dell'Acqua

Mai come quest’anno la Giornata dell’Acqua assume un significato determinante. Ne è convinto anche Giovanni Garbelli, presidente di Confagricoltura Brescia. Che lancia l’allarme: bisogna agire subito. «Senza giri di parole, la situazione è grave – afferma Garbelli -. Siamo solo a marzo è già stiamo parlando di grave emergenza idrica. Molti di noi hanno già dovuto irrigare per non creare danni alle colture. Dobbiamo accumulare quanta più acqua possibile nei laghi in inverno e primavera: lo abbiamo sempre fatto, ed è l’unica ricetta per salvare la stagione. Per questo occorre intervenire rapidamente per accelerare la conclusione degli iter procedurali per l’apertura dei cantieri previsti dal Piano Irriguo Nazionale e dal Fondo Strutturale di Coesione, recuperando risorse dal Pnnr e concentrandosi insieme sulle nuove necessità infrastrutturali per la gestione dell’acqua».

Ma l’attuale contingenza rappresenta la spia di un futuro poco rassicurante: «L’aumento delle temperature aggraverà ulteriormente la carenza idrica e l’agricoltura è il settore che più ne risentirà – conclude Garbelli – Ma è importante ricordare sempre che l’acqua che utilizziamo viene restituita al sistema ambientale a valle dei processi produttivi».•.

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