LA REAZIONE

Strage, il Governo non sarà parte civile. Manlio Milani: «Sciatteria istituzionale, non si può»

Manlio Milani, presidente dell'associazione familiari vittime della Strage e presidente della casa della Memoria

Non «è solo una questione di ordinanze, di decisioni prese dal gup». La Presidenza del consiglio dei ministri resta fuori dal procedimento contro Roberto Zorzi, accusato di essere uno degli esecutori della strage di piazza della Loggia. La Presidenza non sarà parte civile e Manlio Milani, presidente dell’associazione familiari vittime della Strage e presidente della casa della Memoria non ci sta. «Io non voglio fare processi - spiega - ma è la prima volta che succede un pasticcio di questa natura. Dire che è colpa esclusivamente del gup non è accettabile. A Brescia c’è l’avvocatura dello Stato. Se io so che sta per iniziare l’udienza, ed era risaputo, c’è l’avvocatura dello Stato: mi faccio parte attiva».

Milani ritiene che «non è accettabile una sciatteria istituzionale di questa natura, su un processo di questo tipo. Dare la colpa al giudice non assolve il governo da un punto di vista politico. Non avranno ricevuto l’avviso dagli organismi periferici, possibile che non avranno avvertito nessuno? Non è accettabile una decisione di questo tipo». E ancora: «Le norme sono quelle che sono, ma è troppo comodo scaricare tutto sui gup. Inaccettabile il comportamento istituzionale su un processo che al centro avrà un attacco al cuore dello Stato. Non c’è stata comunicazione, ma il Governo non poteva non sapere che si stava per aprire il processo su piazza Loggia».

Il futuro di un procedimento tanto delicato? «Se si bloccasse tutto - risponde Manlio Milani - sarebbe un problema». Una risposta che evidentemente non può essere disgiunta dalla decisione di Palazzo Chigi in base alla quale «l’Avvocatura dello Stato è stata incaricata di proporre ricorso in Cassazione contro un provvedimento così palesemente abnorme».•.

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