Truffe legate agli ecobonus e alle ristrutturazioni, anche la provincia di Brescia finisce nell'indagine di Trani

L'operazione ha portato all'accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato nei confronti di quattro persone

C'è anche Brescia,  oltre a Barletta e Bergamo tra le province coinvolte dalle indagini, coordinate dalla Procura di Trani e svolte dalla Guardia di Finanza di Barletta,  in merito una presunta frode legata agli incentivi fiscali del Bonus facciate, Ecobonus, ristrutturazioni edilizie ed investimenti al Mezzogiorno.  Quattro persone sono state arrestate (una in carcere, tre ai domiciliari) e beni per circa due milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Barletta. L'accusa è di truffa aggravata ai danni dello Stato: gli indagati avrebbero utilizzando illecitamente, in compensazione di debiti tributari, crediti fiscali inesistenti relativi agli incentivi.

Le indagini

Coordinate dalla Procura di Trani, hanno svelato un sistema truffaldino messo in atto da una società cooperativa che avrebbe utilizzato crediti fittizi - per oltre 2 milioni di euro - per lavori edilizi ed investimenti mai sostenuti su immobili totalmente inesistenti, allo scopo di non versare le ritenute fiscali, i contributi previdenziali e i tributi locali, riducendo o addirittura talvolta azzerando il debito nei confronti dell'Erario. Tre le province coinvolte, tra le quali anche quella Bresciana,  ma al momento non si hanno ulteriori dettagli.

Gli indagati

L'amministratore di una società cooperativa, due amministratori di società ed un professionista sono finiti del registro degli indagati. Sono stati sequestrati beni immobili, valori, somme, titoli, sette autovetture, due motocicli, otto orologi di pregio, quote societarie e un compendio aziendale di una società cooperativa che ha un volume d'affari di oltre 8 milioni di euro, con contestuale affidamento della stessa ad un amministratore giudiziario.  

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