l'indagine

Usura ed estorsione, fermate due persone a Brescia: prestavano soldi e chiedevano interessi del 450%

di Redazione web
Indagine coordinata dalla Procura di Brescia e condotta dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria: disposte misure cautelari per un albanese (ai domiciliari) e un italiano (divieto di avvicinamento alla vittima con braccialetto elettronico)

Articolata indagine di polizia giudiziaria coordinata dalla Procura di Brescia: i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria Brescia hanno eseguito due misure cautelari nei riguardi di due persone ritenute responsabili dei reati di usura ed estorsione.

Le investigazioni hanno consentito di disvelare le attività di un italiano e un albanese, che avrebbero finanziato un imprenditore bresciano in crisi di liquidità con 18mila euro e pretendendo la restituzione di 80mila euro, con un tasso di interesse usurario pari al 444,44%. La vittima, gravemente indebitata, non riuscendo a restituire il capitale finanziato con gli interessi, è stata più volte minacciata.

Ai domiciliari è finito Ledio Lala, albanese di 37 anni residente a Brescia, mentre per Emanuele Barbini, 63 anni residente a Gussago, è stato disposto il divieto di avvicinare alla vittima con applicazione del braccialetto elettronico.

Altri episodi

Le indagini hanno consentito di ricostruire un altro episodio di usura ed estorsione del solo cittadino albanese ai danni dello stesso imprenditore e risalente all'anno precedente: fronte di prestito iniziale di 10mila euro, quella volta, veniva pretesa la restituzione di 25mila euro, con un tasso di interesse usurario pari al 250%.

Barbini e il "debitore" minacciato si conoscevano da 30 anni. L'inchiesta è nata dalla denuncia della vittima stanca di minacce e incapacità di restituire il denaro con i tassi di interesse richiesti.

"Entrambi gli indagati hanno mostrato una continua pervicacia nel cercare le somme usuraie pattuite con la vittima e hanno continuato a pressare lo stesso perché si adoperasse per trovare una soluzione per quanto gravosa potesse essere. Appare dunque indispensabile l'attivazione delle misure cautelari al fine di interrompere l'attività illecita emersa" scrive il gip Andrea Guerrerio nell'ordinanza di custodia cautelare.

Gli arresti

Il Giudice per le indagini preliminari ha disposto gli arresti domiciliari per l'albanese e il divieto di avvicinamento alla vittima per l'italiano. Nel corso delle relative perquisizioni domiciliari, condotte dalle Fiamme Gialle bresciane con due unità cinofile “cash dog” e antidroga, è stato trovato e sequestrato contante per oltre 30mila euro oltre a due orologi di valore. 

Suggerimenti