la protesta

Ciclovia del Garda, mozione in Trentino: «Fermatela, inutile e pericolosa»

di Gerardo Musuraca
La discussione ora approderà in Consiglio provinciale di Trento, che è capofila dell'opera e riguarderà sia il tratto trentino-scaligero, che quello sul versante bresciano-trentino
Un tratto della ciclovia sulla sponda bresciana del lago di Garda
Un tratto della ciclovia sulla sponda bresciana del lago di Garda
Un tratto della ciclovia sulla sponda bresciana del lago di Garda
Un tratto della ciclovia sulla sponda bresciana del lago di Garda

I gruppi di minoranza in Consiglio Provinciale del Trentino fanno muro con una mozione unitaria contro la ciclovia del Garda, sia per la parte trentina che Veronese e bresciana nell'alto lago. Diventa più folto il gruppo che protesta e chiede, con una mozione, di rivalutare l'opera, fermarla e valorizzare mezzi alternativi all'anello lacustre ciclopedonale.

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«Opera inutile, costosa e pericolosa»

A dare la stura alla opposizione è stato Filippo Degasperi, consigliere del gruppo civico Onda. «La ciclovia del Garda? Un'opera inutile, costosa e pericolosa», sostiene Degasperi. Su questa posizione hanno fatto convergenza altri 12 consiglieri della Provincia di Trento, capofila del progetto, il che è un fatto mai accaduto prima d'ora. La firma alla mozione, infatti, la hanno messa anche il gruppo del Partito Democratico (Michela Calzà, Alessio Manica, Lucia Maestri, Francesca Parolari, Andrea de Bertolini, Mariachiara Franzoia e Paolo Zanella), la consigliere dell'alleanza Verdi-Sinistra Lucia Coppola, i quattro rappresentanti di Campobase (Francesco Valduga, Roberto Stanchina, Michele Malfer e Chiara Maule) e Degasperi.

Con una proposta di mozione i 13 chiedono di «sospendere le iniziative volte alla realizzazione dei tratti della ciclovia del Garda Riva-Limone e Torbole-Malcesine, avviando un confronto con le comunità locali e i portatori di interessi per individuare modalità condivise e realistiche di prosecuzione dei lavori».

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Insomma: dopo la frana che ha coinvolto l'alto Garda bresciano e le insistenze degli ambientalisti che si oppongono a quella che la Provincia di Trento considera una «opera prioritaria», la discussione ora approderà in Consiglio provinciale di Trento, che è capofila dell'opera e riguarderà sia il tratto trentino-scaligero, che quello sul versante bresciano-trentino.

La mozione propone di «valutare, di concerto con le comunità locali, le modalità di potenziamento della flotta di imbarcazioni operante su lago di Garda per assicurare la mobilità integrata bici-battello», e «le modalità di valorizzazione dei percorsi cicloturistici che collegano l'entroterra gardesano su entrambe le sponde».

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