il caso

Garda, incubo aviaria: dopo le analisi sui gabbiani morti cresce l’allarme

di Alessandro Gatta
Trovato nelle carcasse di gabbiani il «ceppo» H5N1del virus. A Desenzano in una sola settimana sarebbero stati recuperati più di 100 volatili morti
Un centinaio solo a Desenzano i gabbiani uccisi dal virus dell’aviaria
Un centinaio solo a Desenzano i gabbiani uccisi dal virus dell’aviaria
Un centinaio solo a Desenzano i gabbiani uccisi dal virus dell’aviaria
Un centinaio solo a Desenzano i gabbiani uccisi dal virus dell’aviaria

Era prevedibile, dopo il primo caso accertato a Toscolano: anche i gabbiani di Desenzano sono morti per l'influenza aviaria. Lo conferma Ats, a seguito delle analisi eseguite su alcune carcasse dall'Istituto zooprofilattico. Il problema è serio: a Desenzano in una sola settimana sarebbero stati recuperati più di 100 volatili morti, solo giovedì il Wwf Bergamo-Brescia e la Polizia provinciale ne hanno trovati 39, più altri 4 in gravi condizioni e trasferiti al Cras (Centro recupero animali selvatici) di Valpredina. Si trovano dal Vò alla Lepanto, dalla Zattera alla Madonna della Villa a Rivoltella.

Anche il ceppo riscontrato sul Garda è il sottotipo H5N1

Si tratta del virus dell'influenza aviaria ad alta patogenicità (Hpai) individuato in Italia a partire dallo scorso autunno. Ad oggi risultano focolai attivi in tutto il nord est (anche nella Bassa e nell'ovest Bresciano), spesso in zone ricche di allevamenti intensivi. «La situazione evidenzia per il comparto zootecnico avicolo un rischio elevato di diffusione: è necessario adottare misure di biosicurezza finalizzate a evitare l'introduzione del virus negli allevamenti», si legge in una nota di Ats diffusa ieri sera. «Il rischio per la popolazione - continua Ats - è da ritenersi basso. Ma è opportuno evitare il contatto diretto con animali selvatici, nel caso appaiano malati, moribondi o deceduti. Le segnalazioni di mortalità anomala devono essere fatte a Polizia provinciale e Ats: in caso di contatto si dovrà provvedere a lavarsi accuratamente le mani e ad alta temperature gli indumenti».

Anche il Comune di Desenzano invita la cittadinanza .a segnalare in municipio la presenza di carcasse di volatili, «evitando di toccarli o di improvvisare manovre di smaltimento». Diverse le segnalazioni arrivate dal Wwf Bergamo-Brescia: «È chiaro che i primi portatori di questo ceppo di aviaria non sono uccelli selvatici come i cormorani. Purtroppo - osserva Paolo Zanollo - tocchiamo con mano il degrado ambientale della nostra provincia: dobbiamo ripensare i sistemi produttivi e di consumo».• 

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