TERRE DI CONFINE

L’ex Tirolo torna a fare la corte ai piccoli centri bresciani di Magasa e Valvestino

di M.R.
A Riva del Garda la riunione dei Consigli provinciali
Una veduta dell’abitato di Magasa
Una veduta dell’abitato di Magasa
Una veduta dell’abitato di Magasa
Una veduta dell’abitato di Magasa

In attesa che prendano il via i lavori per la realizzazione del tunnel, Magasa e Valvestino strizzano l’occhio al Dreier Landtag, l’assemblea legislativa che interessa i territori dell’ex Tirolo storico. Pare sempre più evidente che una volta realizzata la galleria di tre chilometri fra Valvestino e Bondone (Trento), l’intenzione di chi vive in questi paesi sia quella di portare avanti la richiesta di far parte del Trentino; del resto gli abitanti di qui, circa 350 in tutto, si sono già espressi nel 2008 con un referendum e non è un segreto che si sentono ancora trentini.

I due centri sono stati territori tirolesi fino al 1918

A ricordare l’appartenenza di questi due paesi al Tirolo fino al 1918, rimangono il catasto e il fondiario a Riva del Garda e la giustizia ancora amministrata dal tribunale di Rovereto e dalla Corte di Appello di Trento. E così mentre si aspetta che parta il cantiere, pare si stiano già gettando le basi per una collaborazione politica che potrebbe cominciare proprio con l’entrata di Magasa e Valvestino nel Dreier Landtag. In questi giorni al Palazzo dei Congressi di Riva del Garda, sono cominciati i lavori dell’assemblea congiunta dei Consigli provinciali di Trento, di Bolzano e del Landtag di Innsbruck, tre territori dell’ex Tirolo, e probabilmente oggi si discuterà anche della mozione presentata da Alex Marini, consigliere della Provincia autonoma di Trento per il Movimento 5 Stelle di inserire i comuni, al momento ancora bresciani, di Magasa e Valvestino nel Dreier Landtag, la triplice assemblea legislativa che da circa 30 anni si riunisce, con cadenza biennale, nelle sedi dei diversi territori per promuovere iniziative in campo economico e sociale su un territorio con identità e valori comuni. «La mozione - ha spiegato il consigliere pentastellato - ha un valore simbolico e speriamo che possa essere accolta favorevolmente, ma il mio auspicio è che questo sia un primo passo verso una più significativa collaborazione fra i territori dell’alta Valle Sabbia, da Lavenone in su, e la bassa Valle del Chiese, da Borgo Trento in giù». 

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