«No alla ciclabile in alto Garda» Il futuro è lo scambio nave-bici

di luciano scarpetta
Cicloturismo e ciriticità Comitati ecologisti di tre regioni contestano l’impatto, i costi e i rischi del previsto «anello» ciclabile
Cicloturismo e ciriticità Comitati ecologisti di tre regioni contestano l’impatto, i costi e i rischi del previsto «anello» ciclabile
Cicloturismo e ciriticità Comitati ecologisti di tre regioni contestano l’impatto, i costi e i rischi del previsto «anello» ciclabile
Cicloturismo e ciriticità Comitati ecologisti di tre regioni contestano l’impatto, i costi e i rischi del previsto «anello» ciclabile

Sostengono che fra Gargnano, Tignale e Tremosine sarà praticamente impossibile realizzare tratti dell’anello ciclabile del Garda, sia per la delicatezza geologica dei territori, sia per la presenza di pareti rocciose sulle quali è un azzardo intervenire, sia per problemi di inserimento nel contesto del paesaggio.

Un’altra idea di cicloturismo

Per questo associazioni ambientaliste di tutto il lago chiedono non solo che venga rivista l’idea stessa di «anello» ciclabile, ma anche che si inizi sin d’ora a concepire maniere per garantire in quelle zone un futuro al cicloturismo, magari utilizzando le vie d’acqua, con passaggi sulle motonavi della Navigarda fra un tratto ciclabile e un altro. Su queste note, ha fatto tappa alla sede di Navigarda a Desenzano il tour itinerante di protesta del «Coordinamento interregionale a tutela del lago di Garda», che comprende trenta associazioni ambientaliste e portatori d’interessi delle tre Regioni di Lombardia, Trentino Alto Adige, e Veneto, contro il progetto della ciclovia del Garda. Nel merito si contestano soprattutto le opere previste in alto Garda. «Sono aree di elevatissimo valore paesaggistico e naturalistico - sottolineano - ma anche ad alto rischio geologico: il progetto prevede la costruzione di impattanti passerelle sospese con paramassi, nuove gallerie artificiali, passerelle sorrette da pilastri nel lago».

Navigarda: presente

«Nel merito – viene comunicato dal coordinamento delle associazioni - il direttore d’esercizio di Navigarda Giuseppe Mafale si è dimostrato aperto a qualsiasi dialogo e collaborazione futura con le Regioni e con il Ministero, che ne facessero richiesta, al fine di ipotizzare proposte alternative che coinvolgano l’Intermodalità del servizio per consentire la chiusura dell’anello di ciclovia nei punti rilevati critici usando la via d’acqua». L’ingegnere della Navigarda ha precisato che la gestione della navigazione è molto complessa perché una eventuale aumento di battelli richiede un aumento del personale, delle infrastrutture e deve essere sostenibile economicamente. Non è che un inizio I prossimi incontri del Coordinamento Interregionale a tutela del lago Garda saranno con i referenti della Regione Lombardia e (si spera) anche con il Ministero, per consentire un miglior dialogo fra tutti gli Enti ed i cittadini e consentire una revisione progettuale partecipata che consenta di tutelare al meglio non solo il paesaggio e l'ambiente lacustre, ma anche gli interessi della Comunità. Perché se il cicloturismo è strategico, è ancor più strategica la decisione sul come promuoverlo.

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