il tragico racconto

Operaio morto carbonizzato alla Feralpi, il testimone: «L’ho cercato, speravo fosse in azienda E poi quel cratere...»

di Mario Pari
Il tragico racconto di Paolo Tosoni, Rsu Fim-Cisl e rappresentante della sicurezza dei lavoratori in azienda. Quando ha iniziato il turno, il mezzo di Fabrizio Bignotti era già in fiamme
  A Lonato La scorsa notte, verso le cinque, la tragedia
A Lonato La scorsa notte, verso le cinque, la tragedia
  A Lonato La scorsa notte, verso le cinque, la tragedia
A Lonato La scorsa notte, verso le cinque, la tragedia

Il suo turno di lavoro è iniziato quando le fiamme stavano divampando nella loro opera devastatrice di una vita, che si è ritrovata in un rogo di scorie incandescenti: ha avvolto il mezzo che stava guidando. Una ventina di minuti, quelli che hanno diviso l’arrivo dei vigili del fuoco a Lonato, da quello di Paolo Tosoni, Rsu Fim -Cisl e rappresentante della sicurezza dei lavoratori alla Feralpi. «Ho visto - racconta ancora molto scosso - i vigili del fuoco e sono entrato subito per svolgere il mio ruolo di rappresentante della sicurezza». La scena che si presenta agli occhi di Tosoni, è terribile: il veicolo addetto alla movimentazione di materiale incandescente è in fiamme

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La speranza che Bignotti non fosse sul veicolo

Una piccola speranza è legata alla possibilità che Fabrizio Bignotti possa non essere sul veicolo, ormai un rogo: «Ho iniziato a cercarlo per l’azienda, il telefono non rispondeva, ma io speravo che per la paura potesse essere andato a nascondersi in qualche angolo della Feralpi».

I soccorsi alla Feralpi di Lonato

Tutto ciò è durato fino a quando lo spegnimento delle fiamme non ha spalancato ai soccorritori la terribile scena di ciò che rimaneva di un corpo carbonizzato. «Un odore acre - prosegue - si è alzato quando tutto è stato spento. Un odore di gomme bruciate. Le stesse gomme che quando le fiamme stavano sprigionando il massimo del calore, sono esplose facendo esplodere anche i vetri dell’azienda». Sulle cause, preferisce non parlare: «Sicuramente si tratta di operazioni che aveva ripetuto molte altre volte e mi pare di capire che fosse a fine turno».

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La dinamica

Tosoni cerca di ripercorrere la dinamica della disgrazia: «Quando il contenitore si è rovesciato, le scorie sono finite sicuramente sulle gomme del mezzo, provocandone l’esplosione degli pneumatici e il conseguente incendio del veicolo». Ore devastanti per Paolo Tosoni, che è tornato a casa e la prima cosa che ha fatto è stata «abbracciare i miei figli». Nel frattempo non è finita l’attività dei vigili del fuoco impegnati anche a risalire alle cause della disgrazia.

La procura di Brescia è stata avvertita immediatamente di quanto accaduto e coordinerà e indagini per arrivare a recuperare tutti gli elementi utili alla ricostruzione di quanto accaduto, attraverso la relazione che arriverà a inquirenti e investigatori. I vigili del fuoco sono usciti intorno alle 5.08 di notte e hanno terminato l’intervento verso le 10. Nel momento più delicato, non solo il mezzo per la movimentazione stava bruciando, ma anche tutto lo spazio circostante, fin dove si era diffuso il liquido incandescente; e una delle persone presenti ha descritto la scena con queste parole: «Sembrava si trattasse di un cratere di un vulcano».

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