Tartufi, ora il Garda scopre il suo oro nero

di Alessandro Gatta
Tuberi di oltre mezzo chilo suscitano entusiasmo. L'attività del gruppo di raccoglitori svela un tesoro fino ad ora non sufficientemente considerato.
Tartufi sul Garda: in Valtenesi c’è un’associazione di 70 raccoglitori
Tartufi sul Garda: in Valtenesi c’è un’associazione di 70 raccoglitori
Tartufi sul Garda: in Valtenesi c’è un’associazione di 70 raccoglitori
Tartufi sul Garda: in Valtenesi c’è un’associazione di 70 raccoglitori

Un tartufo record da 532 grammi, come non se ne vedevano da anni in tutta la Lombardia, è finito nella rete di Luca Bigoloni, raccoglitore accreditato (serve un tesserino della Regione: c'è da fare anche un esame) dell'Associazione tartufai della Valtenesi, con più di 70 soci. Raccolto in Valtenesi o nel Basso Garda, nessuno svela mai le sue zone di ricerca, è il simbolo di un prodotto ai più sconosciuto ma che da qui ai prossimi anni potrebbe diventare una tipicità: niente marchio Dop, perché non ci sono specie autoctone, ma la denominazione (seppur informale) di «tartufo del Garda» potrebbe presto illuminare le tavole nostrane, anche dei ristoranti.

I tartufi in Valtenesi

Il tartufo record è uno scorzone, nome scientifico Tuber aestivum noto anche come tartufo estivo, ma in Valtenesi (e dintorni) si possono trovare anche il tartufo nero pregiato (Tuber melanosporum), il bianco pregiato (Tuber magnatum), il marzuolo o bianchetto (Tuber borchii), il tartufo invernale (Tuber brumale) e l'uncinato (una variante dell'estivo).

L'associazione

Alle prime uscite pubbliche del gruppo di raccoglitori è seguita la costituzione di una vera associazione con sede nel municipio a Moniga: «Abbiamo la massima fiducia in questa associazione, che abbiamo fatto nostra - spiega Andrea Massi, consigliere comunale con delega ad Ambiente e agricoltura - perché il tartufo è un prodotto che sul lago si conosce poco ed è giusto promuoverlo. I tartufai amano l'ambiente e rispettano le regole: saranno loro le sentinelle della Valtenesi».

La passione

La febbre da tartufo è per tutte le età: la raccoglitrice più giovane, Ilaria Fainelli, ha solo 20 anni. Una febbre che interessa anche i vignaioli, che già sognano abbinamenti di qualità. Tra i precursori Comincioli di Puegnago: «Ho piantato le prime tartufaie dopo la gelata del 1985», spiega Gianfranco Comincioli. Ma tra i soci ci sono anche Franzosi (Puegnago) e Avanzi di Manerba. che hanno allestito tartufaie tra i vigneti: «Ci ho pensato per 30 anni - ammette Gianpietro Avanzi - e sono convinto sia una scelta vincente». «Crediamo molto in questo progetto - chiosa Giovanni Franzosi - e nel connubio con vino e olio. C'è tanta richiesta tra i tedeschi: in Baviera il tartufo estivo costa mille euro al chilo». •. 

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