Valcamonica

Bombe inesplose in un palazzo in ristrutturazione a Pisogne

di Alessandro Romele
Due proietti d'artiglieria leggera tra sedie, tavoli e cianfrusaglie. L'intervento degli artificieri
Il palazzo fatiscente di Pisogne dove sono stati trovati i due ordigni inesplosi
Il palazzo fatiscente di Pisogne dove sono stati trovati i due ordigni inesplosi
Il palazzo fatiscente di Pisogne dove sono stati trovati i due ordigni inesplosi
Il palazzo fatiscente di Pisogne dove sono stati trovati i due ordigni inesplosi

Giacevano da chissà quanto tempo in una palazzina incastonata nel centro storico del paese camuno di Pisogne. Un potenziale pericolo disinnescato solo martedì 29 agosto al termine di una mobilitazione generale.

La coppia di ordigni inesplosi di medie dimensioni - dai 30 ai 40 centimetri di lunghezza, proiettili di artiglieria leggera - sono stati scoperti nello stabile abbandonato all'imbocco di via San Marco, che collega il municipio alla piazza principale del paese: qui, una squadra di operai stava effettuando i lavori di sgombero dei locali, su disposizione di una società che intende riqualificare il palazzo per ricavarne alcuni appartamenti sui tre piani.

Il ritrovamento degli ordigni

Tra sedie, tavoli, specchi e cartoni zeppi di cianfrusaglie sono affiorati due ordigni. Erano tra il materiale da caricare sui camioncini in attesa al piano terra. Non si sa ancora se le bombe risalgano alla Prima o alla Seconda guerra mondiale, ipotesi quest’ultima più probabile vista la relativa vicinanza di Pisogne al fronte.

Arrivano carabinieri e artificieri

Subito sono stati contattati i carabinieri - la stazione dell’Arma è distante poco più di 100 metri dalla via San Marco. I militari hanno immediatamente a transennare l'area per evitare che qualche curioso si avvicinasse troppo al luogo del ritrovamento. Dopodiché si sono messi in contatto con i colleghi artificieri, saliti a Pisogne dal comando di Milano, giunti sul posto un paio di ore dalla chiamata. Gli esperti del nucleo del capoluogo di regione hanno provveduto alla messa in sicurezza della palazzina, valutando attentamente e constatando che al suo interno non ci fossero altre sorprese particolarmente pericolose.

Scampato pericolo 

Hanno quindi caricato, con tutte le precauzioni del caso, gli ordigni sul loro furgone e li hanno trasferiti in un luogo sicuro per farli poi brillare. La situazione è ritornata alla normalità a metà pomeriggio di lunedì 29 agosto: i locali del ritrovamento non sono stati posti sotto sequestro, e gli operai potranno riaprire il cantiere al più presto.

Suggerimenti