la tragedia

Ponte di Legno, la morte terribile di Manuel lascia un vuoto incolmabile

di Lino Febbrari
Fulvio Sandrini ricorda l’amico tra le lacrime: «Ho detto addio a una persona che consideravo un fratello minore». Mercoledì i funerali
Una splendida immagine di Manuel immerso in tutto ciò che amava, montagna, neve e cielo, con l’Adamello sullo sfondo
Una splendida immagine di Manuel immerso in tutto ciò che amava, montagna, neve e cielo, con l’Adamello sullo sfondo
Una splendida immagine di Manuel immerso in tutto ciò che amava, montagna, neve e cielo, con l’Adamello sullo sfondo
Una splendida immagine di Manuel immerso in tutto ciò che amava, montagna, neve e cielo, con l’Adamello sullo sfondo

Incredulità, dolore, tristezza e vicinanza ai familiari: sono questi i sentimenti che in queste ore, in attesa dell’addio previsto domani pomeriggio, si vivono in alta valle per la morte sulla Presolana di Manuel Faustinelli, un giovane alpinista di Pezzo di Ponte di Legno. Una notizia che ha sconvolto i tanti amici, e soprattutto, i colleghi del Soccorso alpino di cui il 33enne (aveva appena festeggiato il compleanno) faceva parte: era una delle colonne della stazione di Ponte. Era un esperto arrampicatore (nell’ottobre del 2017 aveva partecipato tra l’altro a un’ascensione su una vetta himalayana), un appassionato di scialpinismo, un «angelo della montagna» sempre disponibile, che tra poco avrebbe conquistato il brevetto di guida alpina, così da trasformare la sua passione in un lavoro.

Leggi anche
Tecnico del Soccorso alpino muore scalando la Presolana: è un 33enne di Ponte di Legno

Un sogno che si è infranto sulla parete rocciosa della vetta bergamasca lungo la «Via del Cuore»: un tragitto molto impegnativo, aperto qualche anno da Nadia Tiraboschi, «costretta» come per una beffa tragica a tornare lunedì pomeriggio su quella parete, ma come tecnico dell’elisoccorso del 118 di Bergamo per recuperare la salma del ragazzo e portare a valle il compagno (pure lui navigato soccorritore del Cnsas residente in Valsaviore) con cui stava affrontando l’ascesa in cordata.

Il ricordo di un amico

«È cresciuto con noi fin da bambino - ricorda tra le lacrime Fulvio Sandrini, uno degli amici fraterni di un ristretto gruppo di alpinisti con cui lo scomparso condivideva scalate ed escursioni -. Fin dall’inizio è sempre stato una gioia portarlo in giro, perché mostrava grande entusiasmo e voglia di apprendere le nostre conoscenze, i segreti per conquistare una cima in sicurezza. In estate ci univa una corda - aggiunge -; d’inverno condividevamo la fatica per risalire con le pelli canali e crinali. Undici anni fa sotto una valanga ho perduto un fratello e un amico (Aldo ed Enrico Zani, marito di Laura Ziliani), oggi piango un giovane che consideravo un fratello minore».

A piangere Manuel, oltre alla moltitudine di amici e appassionati (tra loro i membri del Comitato MTO2694 che si battono contro la costruzione di seggiovie e piste sul Monte Tonale Occidentale, e i difensori del lago Bianco in Gavia) e ai colleghi del Cnsas e della Sit (era dipendente della società impiantistica) ci sono i genitori Mario e Doris e il fratello Mattia.

I funerali

Lunedì la salma è stata riportata nella casa della famiglia. Mercoledì alle 15 il funerale nella chiesa di Pezzo.

Suggerimenti