Nuovi binari e macerie rimosse ma il post alluvione non finisce

di Luciano Ranzanici
Niardo  Le nuove rotaie posate sulla massicciata colpita dall’alluvioneIl campetto del centro sportivo finalmente liberato dai detriti
Niardo Le nuove rotaie posate sulla massicciata colpita dall’alluvioneIl campetto del centro sportivo finalmente liberato dai detriti
Niardo  Le nuove rotaie posate sulla massicciata colpita dall’alluvioneIl campetto del centro sportivo finalmente liberato dai detriti
Niardo Le nuove rotaie posate sulla massicciata colpita dall’alluvioneIl campetto del centro sportivo finalmente liberato dai detriti

A poco meno di un anno dall’alluvione le novità si presentano quasi ogni giorno, ma a Niardo c’è ancora molto da fare per riparare i danni lasciati da quel tremendo 27 luglio. Per esempio resta da risolvere il problema della potabilità dell’acqua, ma non solo. Partendo appunto dalle novità, o meglio dai passi avanti, lungo la ferrovia, nel tratto di poco più di un chilometro interessato dalla colata di fango e detriti dell’estate scorsa, i binari sono stati ricollocati per intero e a giorni i lavori potrebbero concludersi. L’ultima parola toccherà poi alla Regione per dare il via ai treni (da agosto?) da Breno in su fino a Cedegolo; dove del resto la linea è ancora interrotta a seguito dello smottamento avvenuto il primo dicembre di due anni fa poco prima della galleria a Nord dell’abitato. Per il riavvio del servizio, TreNord dovrà appunto avere il benestare di Palazzo Lombardia, e intanto restano da realizzare i rinforzi dei ripari delle intersezioni dei torrenti Re e Cobello con la via ferrata. Buone notizie arrivano sempre dal Crist, dove l’impianto sportivo comunale è stato finalmente liberato dai cumuli di fango, tronchi e sassi che l’avevano occupato per intero. Per la riqualificazione del fondo del campetto di calcio, la Comunità montana ha assegnato 250mila euro al Comune, e come spiega il sindaco «siamo alla fase progettuale ed è per ora quasi impossibile prevedere i tempi per l’utilizzo dell’impianto e la riapertura del bar e del parco giochi». Tornando al tema fondamentale dell’acqua, l’impossibilità di consumarla per scopi alimentari dura ormai dalla fine di gennaio, causata all’inquinamento provocato dal transito dei mezzi pesanti nelle vicinanze dell’acquedotto. Mesi fa il sindaco aveva firmato un’ordinanza ancora in vigore che vieta l’utilizzo per uso alimentare, se non previa bollitura, e per l’igiene personale. Ovviamente il disagio per la popolazione è pesante, smorzato solo in parte dalla presenza di una cisterna della società Siv dalla quale i cittadini attingono l’acqua. Molti poi si spostano anche nei paesi vicini per fare scorta dalle fontane pubbliche. Parlando di Servizi idrici Valle Camonica, Carlo Sacristani ricorda che «siamo nelle sue mani, perché Siv gestisce il nostro acquedotto e sta facendo il possibile per recuperare le sorgenti compromesse dall’alluvione». Lo stesso sindaco ha appena rinnovato l’invito ai cittadini a un uso attento dell’oro blu dopo l’eccessivo consumo verificatosi lo scorso fine settimana: «Si devono evitare l’irrigazione di orti e giardini e il riempimento di piscine».•.

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