valcamonica

Per l'ex Selca di Berzo Demo solo parole al vento: la bonifica resta lontana

di Lino Febbrari
L’unica cosa certa emersa dal nuovo e molto affollato incontro sul tema è la necessità di 14 milioni per uscire dai guai

L’unica certezza emersa dall’ennesima e per certi versi inconcludente serata sulla bomba ecologica rappresentata dall’ex Selca? I 14 milioni di euro indispensabili per smaltire le 37.500 tonnellate di rifiuti speciali pericolosi tuttora depositati nei capannoni e nei piazzali di Forno Allione di Berzo Demo.

Smaltimento da effettuare, ovviamente, in un sito autorizzato, preferibilmente oltre frontiera perché nel nostro Paese non ci sarebbero luoghi idonei, oppure l’operazione avrebbe costi esorbitanti. Per accogliere l’enorme quantità di veleni ci sarebbe un’azienda austriaca specializzata, e insieme al denaro necessario, per sottoscrivere l’accordo mancherebbe solo la quantificazione della percentuale dei fluoruri e delle altre sostanze contenute nelle scorie della lavorazione dell’alluminio. In aggiunta ci sarebbe un’alternativa in Spagna.

Tante chiacchiere

Per il resto, dell’affollato incontro nella sala polifunzionale di Demo, arrivato dopo la decisione del Tar che ha dichiarato inammissibile il ricorso del curatore fallimentare Giacomo Ducoli contro il Comune che imponeva la rimozione del materiale, si potrebbe scrivere che si è trattato solo (purtroppo) di chiacchiere su una questione che da tempo preoccupa amministratori e popolazione per i possibili, disastrosi risvolti ambientali.

In prima fila l’altra sera, insieme ad alcuni colleghi camuni c’erano anche diversi sindaci del Sebino: il lago incasserebbe infatti il materiale trascinato da una eventuale catastrofica piena dell’Oglio.

La Regione, la grande assente

Nessuna traccia, invece, di uno degli interlocutori principali, l’assessore regionale all’Ambiente Giorgio Maione, il quale forse avrebbe potuto far luce sui progetti che Palazzo Lombardia starebbe elaborando con l’Arpa per bonificare l’area industriale dismessa. In una lettera inviata agli organizzatori il politico bresciano si è augurato che "la curatela dell’azienda fallita nel 2010 metta a disposizione i fondi rimasti in cassa, ai quali si aggiungeranno sicuramente le somme destinate dagli enti pubblici, Regione compresa, perché - ha sottolineato - non c’è più tempo da perdere per una bonifica e risolutiva".

Le critiche del sindaco

«L’appello che rinnoviamo alla Regione è che una volta per tutte si faccia avanti - ha sbottato il sindaco Giovan Battista Bernardi -. Non è poi vero che il milione citato nella lettera da Maione sia un’elargizione della Giunta regionale, ma è frutto della solidarietà dei sindaci della Valcamonica, che hanno deciso di dirottare i fondi dei sovracanoni per contribuire allo smaltimento. Ricordo poi che la Giunta regionale precedente, nella quale Davide Caparini rivestiva il ruolo di assessore al Bilancio - ha aggiunto togliendosi un altro macigno dalle scarpe - aveva stanziato 6 milioni. Che fine hanno fatto? A noi farebbero estremamente comodo, perché per portare all’estero i rifiuti ex Selca serviranno oltre 14 milioni, senza dimenticare la riqualificazione di tutta l’area compromessa»

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