Il processo

Sonnambulo cerca di uccidere la moglie, poi salta dalla finestra

di Mario Pari
Nel gennaio 2021 a Braone, in Valle Camonica, si rischiarono due morti. Ora i coniugi son nello stesso processo: lui come imputato, lei come parte civile

 Dopo quel sonno agitato è finito a processo. E non con un’accusa da poco, ma di tentato omicidio. Quella notte rischiarono, a Braone, di esserci due morti. Uno per il gesto che il marito compì nei confronti della moglie mentre era sonnambulo, l’altro per il tentativo di suicidio dell’uomo. Ora i coniugi sono nello stesso processo: lui come imputato, lei come parte civile.

L’aggressione di notte

I fatti, nel comune della Valle Camonica risalgono all’inizio di gennaio del 2021. Una notte quindi nell’abitazione in cui vivono marito e moglie, cinquantenni, che sembra non lasciar presagire in alcun modo ciò che sta per succedere. Il marito però, in preda a sonnambulismo, aggredisce la moglie e cerca di strozzarla. Sono istanti terribili, infiniti per la vittima dell’aggressione con le speranze di sopravvivere sempre più ridotte. Poi però succede quello che forse la donna non osava più sperare. Il marito si sveglia, si rende conto della gravità di quanto stava compiendo. E si butta dalla finestra.

La caduta produce conseguenze gravi, ma il 50 enne sopravvive. Lei dà l’allarme arrivano i soccorritori e i carabinieri per capire cos’è successo. Rimane parecchio in ospedale, quando esce deve fare i conti con il divieto d’avvicinamento al coniuge e con il procedimento giudiziario nei suoi confronti. Per chi indaga invece si tratta di capire meglio cosa possa essere successo in quella coppia composta da due coniugi conosciuti per l’irreprensibilità dei loro comportamenti.

Gli sviluppi giudiziari

Da un punto di vista giudiziario però gli sviluppi sono rappresentati innanzitutto da una perizia, in incidente probatorio, a cui viene sottoposto il 50 enne e che stabilisce che è perfettamente capace d’intendere e di volere. La difesa ha chiesto un’integrazione della perizia e il secondo esperto ha confermato la capacità, ma ha lasciato un piccolo dubbio. Ora, nel processo, presidente del tribunale Roberto Spanò, è prevista una decisione su un ulteriore accertamento e il processo riprende il 14 dicembre. Un’udienza certamente rilevante dal momento che verrà sentita la donna. Si potrà quindi sentire in aula la versione della vittima di un gesto che ha portato a un processo chiamato a far luce su una vicenda complessa. E in cui ovviamente ricopre un ruolo molto importante quanto emerso dalla perizia. Si tratta anche di fatti che arrivano a processo, ma in cui il rischio di conseguenze irreversibili è stato davvero molto alto.

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