Assalto
a Green Hill,
dodici condanne

Assolta un’animalista. Cadono le accuse più gravi
Pene fra gli otto e i dieci mesi per gli autori del blitz
nell’allevamento di cani destinati alla vivisezione
Il presidio pacifico  degli animalisti davanti al Palazzo di giustizia Uno dei beagle «salvato» dalla vivisezione FOTOLIVE / Fabrizio Cattina
Il presidio pacifico degli animalisti davanti al Palazzo di giustizia Uno dei beagle «salvato» dalla vivisezione FOTOLIVE / Fabrizio Cattina
Il presidio pacifico  degli animalisti davanti al Palazzo di giustizia Uno dei beagle «salvato» dalla vivisezione FOTOLIVE / Fabrizio Cattina
Il presidio pacifico degli animalisti davanti al Palazzo di giustizia Uno dei beagle «salvato» dalla vivisezione FOTOLIVE / Fabrizio Cattina

Mario Pari

Una camera di consiglio durata una ventina di minuti. Poi la sentenza: furto. Non rapina, e neppure lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. E nemmeno distruzioni di vetrate. Ma quelle che gli animalisti hanno sempre definito «liberazioni», per i giudici sono furti. Il verdetto è stato alla fine di dodici condanne e un’assoluzione.

LA VICENDA GIUDIZIARIA era scaturita dal blitz a Green Hill. L’allevamento di beagle-cavia di Montichiari era stato assalito dagli animalisti nel corso della manifestazione di protesta del 28 aprile 2012. Dopo il raid, scattarono gli arresti dei responsabili della razzia di circa 70 beagle destinati alla vivisezione.

Alcuni cuccioli furono recuperati, gli altri hanno trovato «clandestinamente» una famiglia adottiva. Dalle indagini difensive condotte dai legali degli indagati, scaturì poi l’inchiesta che nel gennaio scorso ha portato alla condanna per animalicidio e maltrattamenti dei vertici di Green Hill e del veterinario aziendale.

IERI INTANTO si è concluso il processo di primo grado a carico degli animalisti. A otto mesi sono stati condannati Federico Paracchini, Benedetta Barsotti, Veronica Hamed, Daniele Gaetano, Debora Torti, Raffaele Angelo Granito, Fabio Serrozzi, Beata Stawicka, Teresa Mele e Alessandra Cabassi. Condanna a dieci mesi, invece per Donatella Sarti e Luana Martucci. A loro è stata concessa la circostanza attenuante equivalente rispetto alle aggravanti contestate. A tutti gli altri imputati l’attenuante concessa è stata considerata prevalente rispetto all’aggravante. Assolta Laura Sangiorgio.

In quanto al danneggiamento della rete dell’azienda è stato considerato assorbito dal reato di furto. Ma è stato stabilito che gli imputati condannati dovranno provvedere al risarcimento del danno a Green Hill da liquidarsi in separata sede, con una provvisionale assegnata all’azienda di 10mila euro.

Il pm Ambrogio Cassiani aveva chiesto pene comprese tra gli otto mesi e i quattro anni di carcere.

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