Infarto sul trattore,
si schianta
e muore

di Riccardo Caffi
Il trattore di Paolo Copeta: era di ritorno dal lavoro nei campiIl luogo dell’incidente, davanti alle scuole materne di Corzano in via GaribaldiFOTOLIVE
Il trattore di Paolo Copeta: era di ritorno dal lavoro nei campiIl luogo dell’incidente, davanti alle scuole materne di Corzano in via GaribaldiFOTOLIVE
Il trattore di Paolo Copeta: era di ritorno dal lavoro nei campiIl luogo dell’incidente, davanti alle scuole materne di Corzano in via GaribaldiFOTOLIVE
Il trattore di Paolo Copeta: era di ritorno dal lavoro nei campiIl luogo dell’incidente, davanti alle scuole materne di Corzano in via GaribaldiFOTOLIVE

Un malore fatale al volante del trattore è all’origine dell’incidente in cui ha perso la vita un agricoltore di 80 anni, ieri pomeriggio a Corzano: la vittima si chiamava Paolo Copeta, conosciuto e stimato da tutti in paese.

IL DRAMMA si è consumato poco prima delle 17: l’anziano alla guida del suo trattore, con agganciato lo spandiconcime, e stava tornando a casa dai campi. Aveva imboccato via Giuseppe Garibaldi, a est del paese, quando in un attimo si è compiuto un destino imprevedibile.

Arrivato all’altezza della nuova scuola materna, Copeta è stato colto da un malore e ha perso il controllo del mezzo, che ha invaso la piazzola dell’asilo, andando a sbattere contro i veicoli parcheggiati.

Le condizioni dell’anziano sono apparse subito gravi ai primi testimoni, che hanno allertato i soccorsi. In pochi minuti sono arrivati i sanitari a bordo dell’auto medicalizzata della zona, i volontari dell’ambulanza Trenzano, i Vigili del fuoco di Verolanuova e i carabinieri. Ma i prolungati tentativi di rianimazione sono stati purtroppo vani: il cuore di Paolo Copeta aveva cessato di battere e non è più ripartito.

LA SALMA dell’agricoltore è stata composta e portata a casa, diventata subito meta della visita di parenti e amici addolorati. La notizia si è subito diffusa tra tutte le famiglie del capoluogo e delle frazioni Bargnano e Meano, per il dolore e il dispiacere di tanta, tantissima gente.

Paolo Copeta, soprannominato «Paulì», era amico di tutti, rispettato da tutti, sempre pronto a fare favori a chiunque avesse bisogno. Un amico racconta: «Se ti serviva anche solo un pezzetto di filo di ferro, lui si faceva in quattro per trovarlo». Gran lavoratore, non si era mai concesso il riposo neppure in età avanzata. Del resto era ancora un «galletto», pieno di vita e di voglia di fare.

È morto all’ora del vespro, al termine di una giornata di lavoro, contento e soddisfatto per la nuova semina. Poi tutto è successo all’improvviso, in pochi istanti: è probabile che la morte lo abbia raggiunto senza farlo soffrire, forse senza che potesse nemmeno accorgersi di quanto gli stava accadendo.

Profondo è però il dolore di tutti quelli, ed erano tanti, che gli volevano bene, Nel paese di campagna dove ancora resiste una certa separazione tra i proprietari di azienda e i figli degli ex braccianti, Copeta era amico di tutti, senza fare distinzione di portafoglio: «Era un uomo cordiale e sempre digrande compagnia - raccontano gli amici -. Stava al bar con tutti, conosceva ogni persona ed era sempre curioso di tutto. Ci mancherà».

Paolo Copeta lascia la moglie e i figli Attilio, Franco, Giuseppe e Mariagrazia. I funerali saranno celebrati domani, alle 17, nella chiesa parrocchiale di San Martino, a Corzano.

Suggerimenti