Marinai nella banda
Commissariata
la Fanfara alpina

Fanfara Tridentina
Fanfara Tridentina
Fanfara Tridentina
Fanfara Tridentina

La Fanfara Tridentina della sezione di Brescia non ha sfilato alla grande parata del raduno nazionale di Asti. O meglio, i componenti c’erano - nonostante il divieto di sfilare -, ma senza strumenti.

La banda, storica colonna sonora delle penne nere, è stata commissariata. Il drastico provvedimento è scattato dopo che sono stati scoperti degli... infiltrati. Il caso è divampato a Ghedi, dove un musicista è risultato aver prestato servizio nella marina. I successivi accertamenti hanno portato alla luce altri quattro componenti senza neppure una goccia di sangue alpino nelle vene. La Fanfara, per statuto, deve avere in organico esclusivamente componenti iscritti all’Associazione dedicata alla memoria del capitano maggiore Andrea Morandi, fondata allo scopo di «favorire, promuovere e valorizzare gli ideali alpini». Il gruppo dirigente della Fanfara, invece, da qualche anno aveva «scritturato» altri musicisti non associati, privi quindi di qualsiasi copertura assicurativa, tanto che - come denuncia il Consiglio sezionale che all’unanimità, seppure a malincuore, ha votato il commissariamento - in caso di incidenti le responsabilità, anche penali, avrebbero potuto ricadere sul presidente Gian Battista Turrini e sull’intero consiglio. Sospese dunque tutte le attività del complesso bandistico, a cominciare appunto dall’adunata di Asti. La presidenza ha affidato a Daniele Barbieri il ruolo di commissario, con il mandato di sciogliere la Tridentina e ricostituirla, nella sede sezionale, con i componenti dell’attuale organico o di nuovi elementi che decideranno di farne parte, anche alla luce delle defezioni di alcuni musicisti che avrebbero comunicato la loro scelta di non proseguire la loro esperienza. Nel frattempo, il presidente Gian Battista Turrini, «in considerazione di voci incontrollate», ha convocato una riunione programmatico-informativa dei soli capigruppo per mercoledì prossimo alle 20.30. Sarà forse l’occasione per togliere la sordina alla fanfara. C.REB.

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