L’Amarcord delle aole fritte «C’era una volta l’alborella»

di Luciano Scarpetta
Prese d’assalto le grandi tavolate sul lungolago Marconi di LimoneAole fritte: tradizione  ancestrale
Prese d’assalto le grandi tavolate sul lungolago Marconi di LimoneAole fritte: tradizione ancestrale
Prese d’assalto le grandi tavolate sul lungolago Marconi di LimoneAole fritte: tradizione  ancestrale
Prese d’assalto le grandi tavolate sul lungolago Marconi di LimoneAole fritte: tradizione ancestrale

C’era tutto il paese domenica all’«Aola party» di mezza quaresima a Limone, una grande tavolata per rievocare la tradizione delle scorpacciate di alborelle fritte. Un pesce per l’occasione importato da altri laghi, perché sul Garda è praticamente scomparso a partire dal 1995, dopo essere stato per secoli la base dell’alimentazione popolare. Adesso l’aola nel lago è specie rara e protetta, tanto che le province di Brescia e Verona ne hanno vietato la pesca nel Garda fino al 30 giugno 2020. Erano dunque aole d’importazione quelle degustate domenica da centinaia di commensali, emozionati di poter rivivere una tradizione quasi perduta. SOLD OUT sul lungolago Marconi, a partire dalle 14, per la distribuzione di polenta e aole, a cura dei volontari della Polisportiva, da consumarsi con le mani, senza forchetta, come una volta: regole che hanno divertito le prime avanguardie di turisti tedeschi mischiati tra gli indigeni a tavola fino alle 17, quando il rituale rogo della vecchia ha sancito la fine dell’inverno. Chi non era a tavola era sulla famosa ciclabile: alle 17.30 il parziale domenicale segnava 2.335 passaggi, portando il totale dal 14 luglio 2018 a 214.561 visitatori. •

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