Necessità o scempio?
Il taglio degli alberi
sta facendo rumore

di Francesco Gavazzi

Una misura inevitabile per garantire la sicurezza o uno scempio ambientale? L’abbattimento di 16 alberi nel parco della zona residenziale in via Rinaldini, a Flero, sta alimentando polemiche; e non sono poche le persone che coltivano il secondo pensiero.

L’indignazione di una parte dei cittadini esplosa sui social network ha trovato sponda nella lista «Buongiorno Flero» guidata da Nadia Pedersoli, che parla appunto di scempio. «Abbiamo già chiesto l’intervento della forestale - afferma l’ex sindaco -: vogliamo poi valutare ogni passo dell’iter ufficiale di un’opera pubblica ordinata nel disprezzo più totale delle regole di sicurezza».

Nel mirino anche il costo dell’intervento: «L’incarico è stato ha superato il costo di mille euro».

Secca la replica del sindaco Pietro Alberti: «Abbiamo semplicemente dato risposte alle esigenze dei residenti che da anni chiedevano all’Ufficio tecnico l’abbattimento di quegli alberi non a distanza di sicurezza, come peraltro prevede anche il Codice civile». Quanto all’iter, il primo cittadino è tranchant: «L’intervento non era materia da consiglio comunale e poi non vedo cosa c’era da discutere: abbiamo seguito la legge».

Ma Nadia Pedersoli non molla. «Gli alberi che hanno più di venti anni acquisiscono il diritto a restare dove sono cresciuti per usucapione - afferma l’ex primo cittadino -, dunque non è giustificabile l’operazione portata a termine dall’esecutivo».

Suggerimenti