Su carri e maschere
«piovono»
coriandoli

di Giancarlo Chiari
Il carro di Casazza che si è aggiudicato la corona di re del carnevale e ispirato al Re LeoneSpugna, Capitan Uncino, il temibile coccodrillo e in primo piano un orologio: non poteva mancare l’omaggio al mondo di Peter PanUn grande classico di ogni carnevale: il galeone dei piratiOrsetti e cavallini: uno dei carri più «teneri» della sfilata
Il carro di Casazza che si è aggiudicato la corona di re del carnevale e ispirato al Re LeoneSpugna, Capitan Uncino, il temibile coccodrillo e in primo piano un orologio: non poteva mancare l’omaggio al mondo di Peter PanUn grande classico di ogni carnevale: il galeone dei piratiOrsetti e cavallini: uno dei carri più «teneri» della sfilata
Il carro di Casazza che si è aggiudicato la corona di re del carnevale e ispirato al Re LeoneSpugna, Capitan Uncino, il temibile coccodrillo e in primo piano un orologio: non poteva mancare l’omaggio al mondo di Peter PanUn grande classico di ogni carnevale: il galeone dei piratiOrsetti e cavallini: uno dei carri più «teneri» della sfilata
Il carro di Casazza che si è aggiudicato la corona di re del carnevale e ispirato al Re LeoneSpugna, Capitan Uncino, il temibile coccodrillo e in primo piano un orologio: non poteva mancare l’omaggio al mondo di Peter PanUn grande classico di ogni carnevale: il galeone dei piratiOrsetti e cavallini: uno dei carri più «teneri» della sfilata

Un martedì grasso travestito da primo di novembre ha fatto da cornice al Carnevale di Erbusco. Cielo bigio, nuvole basse, minaccia di pioggia costante e incombente. Ma la festa, come da copione, non si è fermata.

Approfittando di una prima parte di giornata amichevole e asciutta, ad aggiudicarsi la corona di «re del carnevale», la 61esima messa in palio nella piccola Rio de Janeiro della Franciacorta, è stato il carro allegorico presentato da Casazza e ispirato al Re Leone e ai suoi personaggi.

PARTITA dalla periferia del paese, la sfilata ha effettuato il primo tour con gli spettatori che continuavano ad arrivare per assieparsi attorno al piazzale; poi la folla, almeno 2500 persone secondo gli organizzatori, ha iniziato a trasformarsi lentamente in una distesa di ombrelli.

PREMIANDO l’impegno e il coraggio dell’associazione «Arlecchino nel paese delle Bollicine», che ha lavorato sodo per tenere in piedi il programma nonostante il tempaccio, la sfilata dei carri è riuscita a rispettare la tradizione, proponendo gruppi e coreografie mozzafiato per uno spettacolo che ha saputo unire alla fantasia una scanzonata riflessione sulle contraddizioni del nostro tempo, chiaramente con quel pizzico di satira che non guasta.

Sul palco la giuria, con il sindaco Ilario Cavalleri, ha avuto meno tempo per riflettere, ma alla fine la scelta è stata condivisa dal pubblico, che nonostante piovesse a dirotto si è assiepato sotto il palco. Alle spalle di «Re Leone» si è piazzato «Sognare non costa nulla», carro di Erbusco dal titolo eloquente, che ha preceduto di un soffio «L’Isola che non c’è» di Castegnato.

La sfida dei gruppi ha premiato «In fondo al mare» di Castelli Calepio, che ha proposto una rassegna degli abitanti dei fondali marini, con cavallucci, meduse, polpi, coralli e pesci. La medaglia di bronzo se l’è aggiudicata invece «Burlesque» del gruppo di Cividate al Piano, che ha interpretato divertendosi e divertendo una delle mode del momento.

«Nonostante la pioggia, è andata bene», ha dichiarato il primo cittadino una volta emessi i verdetti della giuria.

«Abbiamo corso il rischio perché la previsioni davano per sabato un meteo anche peggiore. C’era molta gente, e chi c’era si è divertito».

La festa si concluderà sabato, con gli organizzatori che hanno previsto la commedia del gruppo teatrale La Pieve e l’estrazione della lotteria a premi.

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