Ditelo con i fiori: la cucina botanica va ai supplementari

di Claudia Venturelli

Il cartellone degli appuntamenti destinati insieme al cibo e all’etnografia che fa da cornice alle abitudini culinarie sono sempre più numerosi; anche in Valcamonica. Ed è proprio la Valle dei segni, insieme al Sebino, a proporre nuovi appuntamenti a tavola sotto il titolo «Un fiore nel piatto». SI TRATTA di una cosposa appendice della manifestazione ideata da Loretta Tabarini in abbinamento alla fortunata «Darfo Boario Terme in fiore», che non si fermerà con la cena di gala in calendario per questa sera nella sala dell’Istituto superiore Olivelli Putelli di Darfo. Ma proseguirà con la fantasia dei cuochi dei ristoranti dell’Associazione ristoratori Vallecamonica, i quali hanno deciso di raccogliere il testimone per un mese, fino al 17 giugno, proponendo menù a tema e a base di fiori ed erbe commestibili. «Scoprendo i segreti di questa terra - spiegano gli organizzatori - si comprende che la Valle dei segni è anche la valle dei fiori, caratterizzata da una eccezionale biodiversità e dalla più alta concentrazione di specie botaniche d’Europa». E allora perchè non usare questa ricchezza per arricchire i piatti? «Dopo cinque anni di “Un fiore nel piatto” che impegna tanti chef, la sfida non è cambiata: dimostrare che la grande varietà di specie floreali ed erbacee dei nostri territori può essere alla base di una cucina che guarda con attenzione alle tendenze, senza però tradire le tradizioni». COSÌ QUEST’OGGI, nella cornice della serata conclusiva ospitata dalla scuola superiore che premierà i vincitori del concorso Un fiore nel piatto si battezzerà l’inizio di una nuova avventura che ancora una volta porterà colore e terra in tavola. Tutti i menù, comprensivi naturalmente di buon vino locale, del nuovo evento intitolato «La Valle dei segni e il Sebino incontrano Un fiore nel piatto», sono disponibili sul sito www.ristoratorivallecamonica.com. Da non perdere. •

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