Domeniche senza graffiti: riparte la protesta

di Luciano Ranzanici
Il parco archeologico di Naquane: sulle chiusure domenicali dell’area è di nuovo polemica
Il parco archeologico di Naquane: sulle chiusure domenicali dell’area è di nuovo polemica
Il parco archeologico di Naquane: sulle chiusure domenicali dell’area è di nuovo polemica
Il parco archeologico di Naquane: sulle chiusure domenicali dell’area è di nuovo polemica

Delusione e un pizzico di rabbia. Messe nero su bianco sul registro delle presenze da alcuni (potenziali) visitatori. Il motivo? Essere saliti in Valle per la classica gita domenicale e aver trovato chiusi i cancelli del parco archeologico di Naquane. Fortunatamente sono stati poi dirottati sul parco comunale di Seradina e Bedolina, ma la disavventura resta emblematica. Come emblematico è il fatto che domenica scorsa, dopo l’inaugurazione dell’area camper di Boario Terme, ben 32 famiglie di camperisti erano pronte a muoversi per raggiungere il più importante sito di graffiti e incisioni della Valle, accompagnati dall’archeologo Ausilio Priuili, salvo poi scoprire che il viaggio sarebbe stato a vuoto.

Una disavventura mancata che forse è stata la proverbiale goccia che ha fatto traboccare un vaso ormai stracolmo. E che ha spinto lo studioso di Cemmo, Sara Rinetti, responsabile di Archeocamuni, una delle agenzie che programmano e gestiscono le visite alle rocce incise, e il presidente dell’Agenzia turistico culturale Sergio Turetti, con alcuni operatori turistici e commerciali del paese, a convocare una conferenza stampa per manifestare pubblicamente (e nuovamente) la loro contrarietà alla chiusura domenicale di Naquane e dei Massi di Cemmo. Gli stessi nell’occasione hanno annunciato che saranno pronti a ripetere domenica prossima il presidio all’ingresso del parco nazionale (sembra proprio che lo stop alle visite continuerà domenica 19 e 26 e nuvole nere potrebbero addensarsi anche per aprile). La Soprintendenza, che pure si era attivata per garantire «la copertura dei festivi di marzo», intenzione rimasta poi disattesa, aveva già rigettato la proposta di collaborazione avanzata dal Comune di Capo di Ponte, che si era detto pronto a mettere a disposizione il proprio personale formato per l’accoglienza e la sorveglianza a Naquane.

NEL CORSO della conferenza stampa tra l’altro sono emerse evidenti le difficoltà che incontrano proprio le agenzie che confezionano i pacchetti turistici, che si vedono costrette a rivedere i loro programmi, con evidenti danni d’immagine e non solo. Stoccate e critiche anche a Comunità Montana e Gic (il Gruppo istituzionale di coordinamento del sito Unesco camuno), definiti «incapaci e disinteressati a lavorare alla risoluzione definitiva delle chiusure improvvise del più noto e importante parco archeologico della Valle, decise dalla Soprintendenza. E non occorrerebbero grandi sforzi organizzativi...». Infine alla sbarra il Distretto Culturale, che nella realizzazione di tanti progetti sul territorio «nell’ambito del Sito Unesco non ha colto risultati soddisfacenti, con un incremento di visitatori insufficiente, il mancato indotto economico e il nulla nella creazione di posti di lavoro».

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