Non bastassero le difficoltà dell’ordinaria amministrazione, negli uffici comunali di Gianico devono fare i conti anche con gli effetti finanziari del fallimento di due società che si sono succedute nella gestione della riscossione dell’imposta sulla pubblicità e sulle pubbliche affissioni. Un doppio crollo che rischia di pesare sul bilancio civico per diverse migliaia di euro.
L’Aipa e la Mazal global solution, con sede legale a Milano, sono state dichiarate fallite a distanza di un mese l’una dall’altra: la prima nell’aprile e l’altra nel maggio del 2016. Dato che il Comune vantava un credito di 6.390 euro nei confronti della prima e di 4.567 nei confronti della seconda, l’ente ha chiesto l’ammissione allo stato passivo per non perdere il privilegio di credito per imposte e tasse sui beni del debitore.
La prima udienza per valutare la situazione è stata fissata davanti al Tribunale di Milano il 16 gennaio per l’Aipa, e per martedì per la Mazal global solution.
Nell’agosto 2015 le due società si erano passate il testimone nella gestione delle pubbliche affissioni di Gianico, subentrando l’una all’altra. Il contratto iniziale datato settembre 2010 prevedeva che all’ente pubblico venissero girati 5.600 euro poi aumentati nel secondo semestre del 2012 di altri 900. Nell’agosto del 2015 il subentro di cui si parlava, che non sembra però aver fatto superare le difficoltà del settore.
Secondo i calcoli dell’ufficio Ragioneria di Gianico, i crediti vantati superano i tremila euro per il secondo semestre del 2014 e a quasi altrettanti per il primo del 2015; a 2.130 di oneri aggiuntivi per il 2016, cui si aggiungono gli 812 per il primo e i 1.625 per il quarto trimestre del 2016. In tutto, come si diceva, più di 10 mila euro, che per Gianico non sono briciole. D.BEN.