L’ospedale è di nuovo a rischio:
«Presidi e servizi vanno difesi»

di Lino Febbrari
L’ospedale di Edolo è di nuovo nell’occhio del ciclone
L’ospedale di Edolo è di nuovo nell’occhio del ciclone
L’ospedale di Edolo è di nuovo nell’occhio del ciclone
L’ospedale di Edolo è di nuovo nell’occhio del ciclone

Arturo Minelli, politico di lungo corso e, tra virgolette, uno dei padri dell’ospedale di Edolo, per l’ennesima volta scende in campo per difendere il piccolo presidio sanitario, i cui destini in queste ultime settimane sono di nuovo fonte di grande preoccupazione in tutta l’alta Valle.

«A MIO AVVISO il problema riguarda anche Esine - premette l’ex consigliere regionale - Quanto a Edolo è stato presentato, ma non lo conosciamo ancora nei dettagli, il piano che prevede il dimezzamento dei posti di riabilitazione, che da 26 passerebbero a 13. Questa decisione confermerebbe che se non c’è una razionalizzazione dei problemi, rischiamo che le strutture più deboli si indeboliscano sempre di più».

Per fare chiarezza (e sarebbe davvero la volta buona) sulla vicenda che angustia la popolazione, Minelli ha invitato i presidenti della provincia e della conferenza dei sindaci a convocare al più preso gli stati generali della sanità e dei servizi sociali della Vallecamonica. «Cosa vuol dire? Semplicemente che debbono prendevi parte tutti gli aventi causa, che le relazioni devono essere presentate dai responsabili dei servizi e non dai soliti politici o dirigenti che spesso sulla questione hanno parlato a vuoto». Minelli non rinnega il suo sostegno alla «fusione» sanitaria avvenuta tra Vallecamonica e Valtellina e voluta dalla Regione, in particolare perché l’articolo sette della legge regionale (approvato successivamente anche dal governo Renzi), formula una deroga per le strutture ospedaliere che erogano i servizi su un vasto territorio seppur poco abitato. La deroga in buona sostanza avrebbe dovuto garantire una certa autonomia al settore sanitario camuno.

«Mi pare invece che il piano succitato preveda lo schiacciamento di Edolo sulla Valtellina e quello di Esine su Iseo e Brescia. Francamente una soluzione del genere non può andare bene alla Vallecamonica».

SULLA SCORTA di voci insistenti, oltre al drastico taglio dei posti letto nel reparto di riabilitazione e alla chiusura (definitiva?) delle sale operatorie (da tempo utilizzate poche volte al mese; con pazienti che verrebbero spesso e volentieri dirottati in ospedali dell’hinterland di Brescia), all’orizzonte ci sarebbe anche l’affidamento del servizio di emergenza-urgenza, attualmente svolto con l’ambulanza da personale dell’Asst della Montagna, a un’associazione di volontariato. Sulle problematiche che affliggono la struttura sanitaria edolese, il sindaco Luca Masneri ha deciso di tenere la prossima settimana un’assemblea pubblica per informare compiutamente della situazione la popolazione.

E in tale occasione probabilmente sarà avviata una raccolta di firme a sostegno di una petizione da inoltre poi in Regione.

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