CEVO

Lago d'Arno e Campei a portata di escursione

L'intervento di messa in sicurezza da 350mila euro servirà anche a contenere il rischio di smottamenti
Il lago d'Arno: qui potrebbe presto sorgere un nuovo rifugio
Il lago d'Arno: qui potrebbe presto sorgere un nuovo rifugio
Il lago d'Arno: qui potrebbe presto sorgere un nuovo rifugio
Il lago d'Arno: qui potrebbe presto sorgere un nuovo rifugio

Nuova vita per la strada che da Cevo porta al lago d'Arno e alla malga Campei. A breve appassionati ed escursionisti potranno contare su un percorso sicuro e comodo, rimesso in sesto con tutti i crismi del caso. Attualmente il sentiero, tracciato un tempo da pastori e contadini, si snoda a zig zag tra il bosco fitto di abeti fino a circa 1600 metri di quota. Nei secoli scorsi veniva utilizzato per i traffici commerciali, consentendo di accedere alle Valli Giudicarie. L'intervento è finanziato con i fondi ex Odi e per la prima tranche di lavori comporterà un impegno di spesa di 350.000 euro. I tempi d'esecuzione? Sicuramente non prima del 2017, se il bando verrà pubblicato a breve.I DETTAGLI. Sarà sfruttata in località «Rasega», a valle di Saviore, la pista da fondo oltre il ponticello sul torrente Poja. In questo tratto, fino alla prima malga Campei, sarà sistemata la strada esistente, che verrà allungata per consentire l'accesso a una porzione di territorio a oggi inaccessibile. Le varie opere previste serviranno anche al contrasto del dissesto idrogeologico, alla conservazione del patrimonio naturale e anche al razionale sfruttamento della risorsa economica offerta dalla foresta.Gli obiettivi? Il miglioramento della rete stradale di montagna, rispettando il suolo e la natura, il mantenimento e se possibile l'incremento della presenza di insiediamenti in queste zone svantaggiate, per favorire il controllo del territorio e gli immediati interventi di manutenzione e di regimazione delle acque, in modo da ridurre il rischio idrogeologico. Ma anche per consentire un facile accesso ai mezzi d'opera per l'esecuzione delle opere d'ingegneria naturalistica di sistemazione del territorio e infine per il pieno e razionale utilizzo delle risorse agrosilvopastorali.SARÀ comunque un progetto a media-lunga scadenza e che prevede per la seconda fase l'allungamento della strada fino alle altre due malghe comunali e infine al lago d'Arno: qui l'Enel, che è proprietaria dell'invaso, metterebbe a disposizione un fabbricato inutilizzato da adattare a bivacco o rifugio a beneficio degli escursionisti.oL.RAN.COPYRIGHT

Suggerimenti