Uno sconto sul prezzo
per il Centro Gaioni
Ma la minoranza dice no

Il Centro Gaioni di Angolo
Il Centro Gaioni di Angolo
Il Centro Gaioni di Angolo
Il Centro Gaioni di Angolo

Si prepara una vendita con lo sconto per il Centro didattico «Giorgio Gaioni» di Angolo Terme. Andata deserta la prima asta, l’amministrazione comunale ha deciso di rimettere sul mercato la struttura realizzata nel Parco intercomunale del lago Moro. La giunta ha sforbiciato del 13% il prezzo abbassandolo dai 300 mila euro del primo bando agli attuali 259 mila, e oltre alla struttura, realizzata nel 2007 ristrutturando un vecchio immobile, all’annessa cucina e alle attrezzature didattiche sono in vendita anche 5.360 metri quadrati di terreno.

IN QUEST’AREA il Piano di governo del territorio permette di svolgere attività didattica e di accoglienza turistica e attività collegate all’uso agricolo; quindi anche l’agriturismo. L’alienazione è stata decisa per la necessità di fare cassa per coprire i costi sostenuti con il progetto di sistemazione del campo sportivo e la realizzazione dei parcheggi al coperto nel centro storico, e gli interessati all’acquisto hanno tempo fino alle 10 dell’11 aprile per presentare le offerte alla Segreteria del Comune.

Intanto la giunta nutre qualche speranza in più di riuscire a vendere. Nelle scorse settimane infatti i gestori di un ristorante della zona hanno avviato un crowdfunding per raccogliere 70 mila euro e partecipare all’asta. Il progetto prevede l’acquisto e il recupero del centro, ora inutilizzato, per creare un polo naturalistico multifunzionale. Tra i punti salienti dell’iniziativa avviata dai ristoratori la realizzazione, sul terreno annesso al Centro didattico, di orti da affittare annualmente o semestralmente, pacchetti turistici per scolaresche e per gruppi organizzati con l’aggiunta di percorsi guidati e laboratori didattici e l’installazione di un frantoio per offrire un servizio all’espansione della coltivazione dell’olivo.

Ma ci sono anche la realizzazione di un mulino per la macinazione della farina, la messa a dimora di piante da frutto autoctone, la creazione di un piccolo appartamento al primo piano dello stabile offrendo così un luogo in cui pernottare e un angolo bar per i clienti degli orti, oltre al ristorante già esistente.

Dal progetto possono naturalmente nascere occasioni di lavoro; per gli agricoltori nella preparazione del terreno, ma anche per guide turistiche, cuochi e camerieri.

L’idea ha incontrato il favore di alcune aziende della zona chiamate a collaborare in prima persona per dare slancio al movimento turistico locale; mentre la vendita non piace all’opposizione consiliare, che chiede di mantenere l’impronta pubblica magari affidando la gestione al Distretto culturale camuno.G.GAN.

Suggerimenti