Ex Grignasco, la rinascita allo sprint finale

di Alessandro Gatta
In una simulazione grafica elaborata al computer il futuro aspetto dell’ex comparto GrignascoL’area industriale dismessa tra Gavardo e Villanuova vista dall’alto
In una simulazione grafica elaborata al computer il futuro aspetto dell’ex comparto GrignascoL’area industriale dismessa tra Gavardo e Villanuova vista dall’alto
In una simulazione grafica elaborata al computer il futuro aspetto dell’ex comparto GrignascoL’area industriale dismessa tra Gavardo e Villanuova vista dall’alto
In una simulazione grafica elaborata al computer il futuro aspetto dell’ex comparto GrignascoL’area industriale dismessa tra Gavardo e Villanuova vista dall’alto

La metafora dell’esistenza applicata alla riqualificazione urbana: ci sono dei tempi certi e altri tempi che invece sono ancora incerti. Ma per il recupero dell’ex Grignasco Garda, il lanificio di Bostone, è senza dubbio alla volata finale: entro la prossima settimana il Piano Integrato dovrebbe essere infatti definitivamente approvato dai consigli comunali di Gavardo e Villanuova, poi si dovrà votare la sdemanializzazione della strada della Pontesella (a Villanuova già al prossimo consiglio, a Gavardo forse a dicembre), infine sarà la volta dei privati, che potranno davvero cominciare i lavori.

E SE L’OTTIMISMO è il profumo della vita, ipotizzando i cantieri al via già da gennaio, allora entro il prossimo autunno (insomma, meno di un anno) i primi progetti potrebbero non solo vedere la luce, ma essere anche operativi e fruibili. Sono questi i tempi tecnici del sostanzioso (e milionario) intervento di recupero dell’ex Grignasco Garda, area di oltre 45mila metri quadrati al confine tra Villanuova e Gavardo e che per decenni ha ospitato lo storico lanificio valsabbino (che negli anni ’60 del secolo scorso raggiunse il suo apice, con più di 1220 operai al lavoro).

IL PROGETTO prevede il recupero di oltre 22mila metri quadri, di cui 19mila coperti: la prima fase (da circa 6000 metri, quella che partirebbe già a gennaio) prevede la realizzazione di un supermercato alimentare da 2200 metri, con 1490 metri di superficie di vendita, di un’attività commerciale non alimentare (bricolage, articoli per la casa, attrezzature) delle stesse misure, ma con un’area aggiuntiva di pertinenza da 1450 metri per lo stoccaggio dei beni a consegna differita, circa 2000 di uffici, altri 910 di negozi di vicinato, in cui troverebbe posto una riproposizione del mercato contadino, con una decina di produttori (di nicchia).

La novità delle ultime settimane è l’ipotesi di realizzare proprio all’ex lanificio il polo logistico per i mezzi utilizzati dalla Secoval per il servizio (al via anche questo a gennaio) della raccolta rifiuti porta a porta. Nel corso del prossimo anno si ragionerà anche sul ristorante (o bar, o area ristoro) già previsto nel progetto per circa 170 metri.

La vera sfida comincerà con la seconda fase, ovvero il recupero artigianale e industriale dei 14mila metri quadri mancanti (il 70% del progetto complessivo) per cui niente ovviamente è ancora programmato. Nell’ambito del Piano sono previste opere di urbanizzazione (a carico dei privati) per circa 1 milione di euro, 8000 metri di parcheggi, 2000 di verde, nuove alberature e mitigazioni ambientali, la nuova pensilina degli autobus, la riqualificazione della Pontesella, quasi mezzo milione di euro di oneri e standard di qualità per i due Comuni.

GLI ENTI PREPOSTI, Provincia compresa, hanno già dato il loro benestare. Manca il doppio passaggio di approvazione definitiva (a Gavardo sarà mercoledì 22 novembre, a Villanuova sarà presto convocato) e poi l’ultimo nodo, ma davvero l’ultimo, la sdemanializzazione della Pontesella (divisa tra i due Comuni). «Un atto dovuto per la riqualificazione della strada, con pista ciclopedonale e area verde - spiega il sindaco di Villanuova Michele Zanardi - e che inseriremo all’ordine del giorno del prossimo consiglio». Poi toccherà a Gavardo, ma non il 22 (tra gli argomenti del consiglio non c’è).

Poco male, forse: ma fa comunque sorridere che il destino di un progetto così importante e particolareggiato, a questo punto dipenda soltanto da una strada lunga meno di un chilometro.

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