Idro, a piedi nella suggestione
Adesso il lago si svela dall’alto

di Mila Rovatti
Idro: una vista mozzafiato durante l’allestimento del sentieroIl lago d’Idro si svela dall’alto
Idro: una vista mozzafiato durante l’allestimento del sentieroIl lago d’Idro si svela dall’alto
Idro: una vista mozzafiato durante l’allestimento del sentieroIl lago d’Idro si svela dall’alto
Idro: una vista mozzafiato durante l’allestimento del sentieroIl lago d’Idro si svela dall’alto

Da qualche giorno c’è un motivo in più, di tipo panoramico ma anche storico, per visitare e apprezzare il territorio comunale di Idro in ogni stagione, e se qualcuno vorrà giustamente ringraziare per la novità dovrà rivolgere i propri complimenti ai volontari del Gruppo sentieri attrezzati (di Idro, appunto): inaugurato da poco, il riscoperto, rinnovato e spettacolare sentiero Vantone-Vesta ha arricchito la già importante rete di collegamenti pedonali locali.

Negli ultimi anni una parte del successo turistico dell’Eridio è derivata proprio alla fitta rete di sentieri che ricoprono quasi come una ragnatela entrambi i versanti del lago.

ALLE ferrate, alle palestre di roccia e agli splendidi tracciati di diverse difficoltà, ora si è aggiunto anche il ripristino di una parte del vecchio tratturo che collegava un tempo le due frazioni (Vantone e Vesta, appunto): uno storico tracciato finito gradualmente in disuso negli anni Sessanta del ’900 per via della realizzazione della strada attuale con gallerie annesse.

Il merito, anche questa volta, è del Gruppo sentieri attrezzati, che ha lavorato mesi per raggiungere lo scopo. «Era da tempo che avevamo questo progetto nel cassetto - ricorda Sergio Rizzardi, il presidente del gruppo -. L’idea era soprattutto quella di bypassare le gallerie per raggiungere in sicurezza Vesta a piedi. Non è stato un lavoro facile e abbiamo dovuto superare punti in cui la traccia era interrotta utilizzando scale e passerelle, riportando anche alla luce i muri a secco realizzati sicuramente dal Genio militare nei primi anni del ‘900. Inoltre è stato necessario posizionare 250 metri di corde fisse in acciaio nei punti più esposti, e per portare a termine il progetto sono servite 1.160 ore di lavoro».

Il percorso, che misura un chilometro e 600 metri con un dislivello massimo di 60 metri, non presenta alcuna difficoltà: bisogna solo prestare un minimo di attenzione in alcuni punti a picco sul lago, e in cambio lo spettacolo panoramico è assicurato. Per chi arriva da Crone, l’imbocco del tracciato, corredato da segnaletica, è poco dopo il campeggio Azur sulla destra; la fine è oltre la seconda galleria verso Vesta.

I volontari saranno in movimento anche quest’estate, per mantenere funzionante la sentieristica che hanno ripristinato, ma nel cassetto c’è già anche un altro progetto: «Ripristinare l’intero tracciato fino a Vesta - conclude Rizzardi -; stiamo già cercando la vecchia traccia».

Suggerimenti