Sicurezza e spazi moltiplicati Il nuovo look dell’asilo unificato

di M.PAS.
L’aspetto attuale della scuola materna di Casto
L’aspetto attuale della scuola materna di Casto
L’aspetto attuale della scuola materna di Casto
L’aspetto attuale della scuola materna di Casto

Sono serviti 300 mila euro, ma adesso a Casto si festeggia una scuola materna ampliata e rinnovata che soddisfa tutte le esigenze, e che, sempre con l’intitolazione a Ugo Lucchini, ora fa spazio anche ai piccoli ospiti della materna della frazione Famea che ha chiuso i battenti. Istituto paritario gestito da una fondazione e realizzato nei primi anni ’60 del secolo scorso grazie all’industriale Luigi Lucchini (nel ricordo del fratello scomparso in Russia), è stato sottoposto a importanti lavori effettuati per migliorare la resa energetica e per renderlo sicuro sotto l’aspetto antisismico. Ma anche appunto per allargare gli spazi, visto che da settembre al primo piano sono accolti una quarantina di piccoli in più. Grazie all’intervento edilizio, oggi c’è spazio per eventuali altri 16 iscritti. L’ASILO rinnovato è diventato comunale, ma resta in gestione alla Fondazione Ugo Lucchini che ora è presieduta da Danila Gnecchi, in passato sindaco di Casto. Al piano terra, nella zona in parte di nuova realizzazione, trovano posto anche 10 piccoli della sezione Primavera e altri 10 - novità assoluta - dell’asilo nido. «Abbiamo investito circa 200 mila euro, quasi 100 mila solo per migliorare la resa energetica (l’altra metà della cifra è arriva dal contributo del Gse) - ricorda il sindaco Diego Prandini -; senza dimenticare i 50 mila per l’adeguamento antisismico e una somma identica per ampliare gli spazi al piano terra da destinare al nido. E abbiamo raggiunto l’obiettivo di allargare l’offerta formativa a tutte le età». Uno dei problemi da affrontare era relativo alla resa antisismica: «La torre che ospitava gli appartamenti delle suore è risultata non adeguatamente sostenuta - continua Prandini -. Quando gli esperti ce l’hanno segnalato siamo subito intervenuti con ulteriori lavori a nostro carico. Ora la torre, in fibra di carbonio, con un cappotto e con una legatura che garantisce stabilità, è in totale sicurezza». E anche il tetto dell’intero stabile è nuovo e isolato. L’unificazione delle due materne del Comune in un unico edificio, quello del capoluogo, porterà a un contenimento dei costi, mentre le rette rimarranno per scelta contenute: «La nostra politica, e non da oggi, prevede di offire sostegno a chi più ne ha bisogno». La riapertura dell’asilo è avvenuta già in settembre, ma alcuni lavori sono stati ultimati successivamente senza incidere sull’attività didattica. «Con quest’ultima operazione - conclude il sindaco - abbiamo sistemato tutti gli edifici comunali, dalle scuole al municipio». Ora però lo stabile di Famea che non ospita più la materna è vuoto, e deve essere scelta una nuova destinazione. •

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