Siccità e incendi fanno strage
«Il Governo blocchi la caccia»

I monti dell’alta Valtrompia inceneriti dal fuoco nei mesi scorsi
I monti dell’alta Valtrompia inceneriti dal fuoco nei mesi scorsi
I monti dell’alta Valtrompia inceneriti dal fuoco nei mesi scorsi
I monti dell’alta Valtrompia inceneriti dal fuoco nei mesi scorsi

Finora le richieste avanzate sono state accolte da un «silenzio assordante», con l’eccezione del Trentino che ritiene di non intervenire perchè da loro, a quanto pare, l’acqua non manca. Ma le associazioni ambientaliste non demordono, e sulla base dei devastanti incendi che hanno mandato in fumo ampi pezzi d’Italia e della altrettanto devastante siccità chiedono al Governo un provvedimento urgente che blocchi la stagione venatoria.

La richiesta arriva a livello nazionale da Enpa, Lac, Lav e Lipu, ed è confortata anche dal parere inviato dall’Ispra (l’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale) alle regioni e ai ministeri dell’Ambiente e delle Politiche agricole. La Lac poi ha anche lanciato una petizione on line via Change org (change.org/p/presidente-del-consiglio-emergenza-incendi-e siccit%...), che a ieri aveva già raccolto oltre 16 mila sostenitori.

In sintesi, l’Ispra riassume i tanti mesi segnati da temperature massime molto elevate e da lunghi periodi di siccità che «hanno determinato in tutta Italia un grave stress in molti ecosistemi aggravato dall’impressionante numero di incendi: una superficie percorsa dal fuoco corrispondente a un + 260% rispetto alla media del decennio precedente». Secondo l’istituto ciò comporta «una condizione di rischio per la conservazione della fauna in ampi settori del territorio nazionale, con conseguenze, nel breve e nel medio periodo, sulla dinamica delle popolazioni di molte specie. Anche a causa del maggior dispendio energetico per raggiungere le ridotte fonti idriche».

PASSANDO alle proposte, l’Ispra chiede per esempio di posticipare la caccia nelle zone umide, di vietare quella da appostamento, l’addestramento cani e di limitare i carnieri per la fauna stanziale. E le associazioni rilanciano ricordando «la condizione generale di sofferenza della fauna nel nostro Paese» e chiedendo «un’ordinanza urgente del Consiglio dei ministri che cancelli la stagione venatoria 2017/2018 e permetta agli animali selvatici italiani e al territorio di riprendersi».

Siccità e gravi incendi hanno segnato anche il Bresciano, e ricordando in particolare questi ultimi, la sezione di Brescia della Lac e il Servizio di vigilanza ambientale di Legambiente hanno (ri)aperto anche un fronte locale scrivendo alla Prefettura e alla Regione (direzioni Agricoltura e Sicurezza), chiedendo nel primo caso se sono state prese iniziative per far rispettare la legge 353 del 2000, quella che, a partire da un Catasto incendi che molti comuni andati in fumo continuano a ignorare, prevede tutele rigidissime, a partire dal divieto di caccia, sui terreni bruciati, mentre nel secondo si punta l’indice sulla ncessità di un Piano faunistico regionale adeguato, ovvero contenente previsioni e aggiornamenti funzionali all’interesse primario delle tutela della fauna sancito dalla legge quadro nazionale sulla caccia.

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