Versatile e smart: ecco la nuova biblioteca

di Fabio Zizzo
In una simulazione grafica uno dei futuri spazi della biblioteca
In una simulazione grafica uno dei futuri spazi della biblioteca
In una simulazione grafica uno dei futuri spazi della biblioteca
In una simulazione grafica uno dei futuri spazi della biblioteca

Spazi dedicati a bambini e adulti, servizi innovativi e diversificati, ambienti versatili, di pregio architettonico, da scoprire e da vivere. Ecco la biblioteca del futuro, ispirata agli edifici che sorgono nelle capitali e nelle città del Nord Europa e che le rendono uniche dal punto di vista culturale e sociale. IL PROGETTO è stato presentato nel corso di un incontro che si è tenuto l’altra sera al centro formativo della Croce Bianca di Lumezzane, appuntamento inaugurale della rassegna «Apriti Libro» che andrà avanti fino al 7 maggio. A immaginare la futura biblioteca sono stati l’architetto Marco Palladino e il bibliotecario della «Vladimiro Ghetti» di Brescia Sandro Foti. È stata anche l’occasione, con il sindaco Matteo Zani, per fare il punto sull’iter che porterà al trasloco della biblioteca «Felice Saleri» dal centro commerciale Noal verso la prima parte del nuovo polo culturale da costruire nella dismessa scuola elementare di via Moretto, a Faidana. A che punto siamo? Stanno per essere formalizzati i risultati dell’assegnazione della gara per un importo di 1,5 milioni di euro. L’inizio dei lavori è previsto per le prossime settimane, mentre il traguardo è fissato per la primavera del 2019. Seguendo le linee del progetto che è già stato messo nero su bianco dallo studio SB Bargone Architetti Associati di Roma e che assegnerà alla struttura il doppio degli spazi rispetto a quelli attuali del Noal. Accessibile da uno scivolo principale con tanto di pensilina, negli ambienti collegati che faranno parte della biblioteca ci sarà spazio per un’emeroteca, un infopoint, una sala riunioni, un’altra stanza polifunzionale, un piccolo teatro, un laboratorio per ragazzi, una sala creativa per i più piccoli, aule studio e lettura, bar, archivio e una stanza multimediale. Spazio anche a una serra e a un terrazzo, così come a una serie di accorgimenti per il risparmio energetico. Da quanto emerso dall’incontro, quello di Lumezzane potrebbe essere uno dei pochi modelli in Italia di operazione in «stile» Nord Europa. Per un intervento urbanistico che si basa sulla riconversione di un edificio dismesso (l’ex scuola) e sull’idea che il nuovo polo culturale possa fare da volano per la riqualificazione del quartiere, coniugando edifici storici e di nuova realizzazione senza rinunciare a qualche azzardo. Un quartiere da vivere, accogliente, a misura di uomo; e al suo centro una biblioteca «smart», dotata di scaffali intelligenti in grado di rendere gli utenti autonomi nella scelta dei volumi e nelle operazioni di prestito. Senza dimenticare spazi per il coworking, la progettazione di idee e magari qualche start-up. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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