Legambiente non ci sta
«È contro tutti gli indici
del piano territoriale»

Il rendering delle nuove Porte Franche
Il rendering delle nuove Porte Franche
Il rendering delle nuove Porte Franche
Il rendering delle nuove Porte Franche

Ampliamento sì o no? Il dibattito che ruota attorno al centro commerciale «Le Porte Franche» di Erbusco si surriscalda man mano che ci si avvicina alla data del referendum di domenica, data nella quale (tra le 8 e le 20) i cittadini di Erbusco saranno chiamati ad esprimere la propria opinione in merito ad un progetto sul quale Legambiente ha già espresso a chiare lettere il proprio dissenso. «È un progetto che non doveva nemmeno essere preso in considerazione dal Comune» sentenzia Mario Corioni, presidente di Legambiente Erbusco che, intervenendo nella sede cittadina con il presidente Carmine Trecroci, ha evidenziato le criticità di una pianificazione in netta contrapposizione con gli indici ambientali, agricoli, archeologici e paesaggistici contenuti nell’attuale piano territoriale. «Se vincerà il Sì, chi di dovere avrà l’obbligo di pensare ad una variante del piano di governo - prosegue Corioni -. Nel progetto si parla di una collina svuotata e riempita di cemento per creare parcheggi, 28 mila metri quadri destinati ai posti auto e negozi, per altri 14 mila metri quadri». Le ulteriori rimostranze della sezione franciacortina di Legambiente sorgono anche in considerazione dei proventi realizzati dal Comune tramite gli oneri di urbanizzazione incassati per l’approvazione del progetto: la cifra si aggira attorno ai 3 milioni di euro, a fronte di un investimento di 50 milioni per completare i lavori. «Peccato che di questi soldi non sia destinato a restare nulla - conclude Corioni -, perché andranno considerate le spese per il rifacimento di strade e rotonde messe sottosopra per la costruzione del nuovo centro commerciale. Quindi non vedo vantaggi nemmeno sotto il profilo economico».

Non c’è solo Erbusco nel mirino di Legambiente. A pochi chilometri di distanza è la cittadinanza di Roncadelle ad insorgere di fronte ai lavori per l’ampliamento del centro commerciale Ikea. Le motivazioni che spingono i residenti a lamentarsi sono riconducibili ad una viabilità rivoluzionata oltre ai forti e continui rumori provenienti dal cantiere. «Quello che chiediamo è un maggior dialogo con i cittadini che da tempo vivono nella zona limitrofa ai lavori - spiegano Marisa Tregambe e Gianluca Scaglia a nome del comitato di via Fratelli Cervi a Roncadelle -. Negli scorsi giorni c’era persino un elicottero che volava dalle 7 del mattino facendo la spola per l’intera giornata: assurdo. Vorremmo essere tutelati sul rumore chiedendo l’istituzione di pannelli fonoassorbenti e limitando i lavori a determinate ore del giorno».A.MAF.

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