Bonetti - Moceri, una vettura «da leggenda»

L’auto è da leggenda e l’anniversario da brividi. Ma non sono la sole due cose che rendono speciale l’equipaggio numero 30 agli occhi di Bresciaoggi. Al volante di quell’Alfa Romeo 6C 1500 Super Sport, «gemella» di quella che novant’anni fa portò Giovanni Campari e Giulio Ramponi al trionfo, c’è Giovanni Moceri, asso siciliano della regolarità, da anni un papabile della Mille Miglia o, per gli scaramantici, un outsider di lusso. Al suo fianco, invece, c’è «uno di noi». C’è Daniele Bonetti, la penna di Bresciaoggi che più di ogni altra ha raccontato la Mille Miglia negli ultimi quindici anni. L’ha descritta in tutte le sue forme e da tutti i luoghi possibili. Dalla redazione e dal percorso. Da Brescia e da Roma. Dalla salita innevata del Terminillo e dalle colline toscane. Poi il grande salto nella corsa più amata. Riposta (momentaneamente) la penna nell’astuccio, Bonetti entra nell’abitacolo per la seconda volta consecutiva nella sua vita da appassionato di auto storiche e da navigatore. Lo scorso anno, quasi a sorpresa, fece il grande salto dal taccuino al roadbook e partecipò con Moceri, compagno di corse «minori» da una decade, alla sua prima Mille Miglia. Nonostante i problemi di tenuta della macchina e il ritiro prematuro nei pressi di Viterbo, fu una prima volta memorabile. Ora è tempo per il bis. LA PARTECIPAZIONE di questa coppia siculo-bresciana ha un valore anche per gli organizzatori. L’Alfa che da oggi a sabato condurranno lungo le strade d’Italia è un pezzo unico di questa Mille Miglia. È il solo modello di 6C 1500 Gran Sport iscritto, accettato e già regolarmente punzonato. «Un onore e un privilegio - confessa Daniele -. Grazie al Team FCA per averci permesso di partecipare con una macchina tanto importante ed evocativa. Faremo del nostro meglio per onorarla in questa Mille Miglia». Vietato parlare di velleità di classifica o altri risvolti. Bresciaoggi lo seguirà con il cuore in gola. •