IL MODELLO. Il livello è di venti centimetri più alto rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso

Il Garda ha giocato d’anticipo
e le scorte idriche sono al top

di Luciano Scarpetta
Il flusso di acqua verso la diga di Salionze è stato riequilibrato
Il flusso di acqua verso la diga di Salionze è stato riequilibrato
Il flusso di acqua verso la diga di Salionze è stato riequilibrato
Il flusso di acqua verso la diga di Salionze è stato riequilibrato

Luciano Scarpetta

Il Garda è a prova di siccità, ma anche di perturbazioni «monsoniche». A una manciata di giorni dall’inizio della primavera, il Benaco continua a immagazzinare acqua. Dall’inizio del mese di marzo il lago è salito di altri trenta millimetri attestando il livello sulla ragguardevole soglia di 112 centimetri sopra lo zero idrometrico di Peschiera.

Un trend sorprendente per il bacino imbrifero gardesano se si pensa alla critica stagione invernale avarissima di precipitazioni. «In effetti – analizza il segretario generale della Comunità del Garda Pierlucio Ceresa –, a due settimane dall’inizio della stagione irrigua, periodo che va da inizio aprile a settembre nel quale sono consentiti i prelievi di acqua dal lago, le scorte idriche sono ottimali». Sta pagando in termini di approvvigionamento idrico la prevenzione e, in particolare la misura scattata dal 23 gennaio che ha fissato di attestare gli scarichi a 15 metri cubi al secondo. «Tutta l’acqua va nel Mincio a beneficio dei laghi di Mantova – specifica Ceresa –, e nemmeno una goccia entra nei canali Virgilio e Seriola attualmente in manutenzione». Lo scorso anno alla stessa data il livello delle acque del lago era di ben 20 centimetri in meno, mentre l’asticella nel 2015 segnava 106 centimetri. La stabile e mite fase meteorologica prevista nei prossimi giorni con assenza di precipitazioni, induce in ogni caso a mantenere sempre prudente il livello di attenzione. «È stata prevista un’altra settimana di tempo stabile – conferma Pierlucio Ceresa –, una circostanza che ci consiglia di conservare ancora a 15 metri cubi al secondo le fuoriuscite di acqua alla diga di Salionze». Poi il disgelo del manto nevoso, non eccezionale come gli anni scorsi ma sempre prezioso, consentirà di guardare con ottimismo a questa prima fase primaverile, attestando i livelli tra i 110 e i 115 centimetri sopra lo zero idrometrico. Nessun timore anche nell’eventualità contraria di abbondanti future precipitazioni primaverili: «Il rischio allagamento – assicura Ceresa – compare con un lago a 150 centimetri sopra lo zero idrometrico».

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