Operazione Bufo bufo, a Clusane macinano successi

di Giuseppe Zani
La barriera salvarospi piazzata a ridosso della strada a Clusane
La barriera salvarospi piazzata a ridosso della strada a Clusane
La barriera salvarospi piazzata a ridosso della strada a Clusane
La barriera salvarospi piazzata a ridosso della strada a Clusane

La migrazione riproduttiva dei rospi comuni è dietro l’angolo anche attorno al Sebino bresciano; e anzi da queste parti, per ragioni climatiche, inizia prima che altrove. Ecco perchè i volontari che da qualche anno si occupano di una popolazione residua a rischio estinzione sono già in preallarme. In questi giorni, a monte del rettilineo e del curvone che corrono sul confine tra Clusane e Paratico, Alberto Gatti e Francesco Econimo, aderente il primo all’associazione Monte Alto, responsabile il secondo delle Guardie ecologiche volontarie (Gev) della Comunità montana del Sebino bresciano, hanno installato alcuni tratti di barriere che hanno la funzione di impedire agli anfibi di raggiungere l’asfalto e di convogliarli in predeterminati punti di raccolta. AD AIUTARLI c’erano Marco Fredi e Roberto Gerardini, entrambe Gev. «Lo scorso anno il primo rospo in discesa dal monte Alto verso il lago è stato avvistato il 15 febbraio - racconta Alberto Gatti -. A breve, se si alzerà la temperatura gli animali potrebbero presentarsi in massa sul limitare del bosco per attraversare, raggiungere l’acqua e riprodursi». L’invito alla mobilitazione è stato perciò diffuso e rilanciato via telefono e sui social network, perchè il traffico continua a uccidere molti animali. La primavera scorsa, dal 15 febbraio al 12 maggio sono stati circa 20 i volontari che hanno presidiato il trafficatissimo nastro d’asfalto. I rospi in discesa sono trasportati al di là della strada e liberati nel prato ancora sgombro del villaggio turistico «Costa verde». Poi, il presidio dei volontari si sposta sul margine opposto della strada quando gli anfibi, da aprile in poi, risalgono dal lago verso il monte Alto. È il settimo anno che Gatti ed Econimo coordinano la campagna lungo la provinciale Sarnico-Iseo, e i risultati si sono visti. L’operazione ha intercettato (tra andata e al ritorno) solo 571 esemplari nel 2012; 767 nel 2013; 953 nel 2014; 1.254 nel 2015; 861 nel 2016 e ben 2.020 nel 2017. Salvo il calo registrato nel 2016, una progressione continua. «Ai 2.020 individui dello scorso anno - precisa Francesco Econimo - sono da aggiungere i circa 400 baby rospi che Domenico Bianchi, proprietario del villaggio turistico Costa verde, mostratosi sensibile al salvataggio del Bufo bufo, ha trovato nei mesi estivi nella sua piscina e che ha rilasciato al di là della strada, alle pendici del monte». Insieme alla specie principale, su un fronte di circa 700 metri ogni anno transitano nei due sensi anche rane verdi, rane dalmatine e rospi smeraldini. La colonia di Bufo bufo in questione è l’unica rimasta nel basso Sebino e non ha scambi genetici accertati con altre popolazioni che usano il lago per deporre le uova; come quella, lontana, di Tavernola Bergamasca. •

Suggerimenti